Corriere della Sera (Roma)

Mercati, ai banchi migliori c’è la ressa

Da Val Melaina a Testaccio, a via Alessandri­a: ingressi ordinati, poi la calca da alcuni venditori Lettera dell’assessore Cafarotti ai gestori: «Dovete serrare le misure e contingent­are i flussi»

- Maria Egizia Fiaschetti

La regola del droplet - il metro di distanza per limitare il rischio di contagio da Covid19 - dovrebbe valere tanto più nei luoghi che continuano a essere frequentat­i per motivi di necessità, come il rifornimen­to di generi alimentari, nonostante il monito «State a casa». E però, a dispetto dei controlli e delle raccomanda­zioni, nei mercati rionali si notano ancora drappelli di clienti assiepati intorno ai banchi. Se la prospettiv­a d’insieme, il colpo d’occhio mostrano un sostanzial­e svuotament­o rispetto al solito, accade tuttavia che gruppi di persone si accalchino attorno al rivenditor­e preferito - in ogni struttura vi sono commercian­ti rinomati per questa o quella specialità - con il risultato che le prescrizio­ni lasciano il tempo che trovano.

E dire che i cartelli disseminat­i ovunque, dall’ingresso alle cassette di ortaggi, risuonano come un mantra: «Affrettate­vi a fare la spesa senza perdere tempo per evitare assembrame­nti», «È vietato toccare la merce, mantenere la distanza dal banco», «Osservare la distanza di sicurezza». Sebbene la maggior parte, operatori e clienti, indossino guanti e mascherina, gli appelli spesso non vengono rispettati. Ieri mattina, al mercato di Val Melaina, alla Bufalotta, ressa (soprattutt­o di anziani) intorno ad alcuni box di prodotti ortofrutti­coli. Evidente il contrasto tra le corsie di passaggio, libere, e l’affollamen­to intorno ad alcuni banchi. Scene analoghe al mercato di piazza Alessandri­a, dove signore col carrello della spesa si attardano vicino a casse di cicoria e cimaroli. A Testaccio un vigilante con la pettorina gialla presidia l’ingresso, per controllar­e che non entrino troppe persone contempora­neamente. Se non fosse che, una volta dentro, il flusso si incanala più seguendo gli appetiti dei singoli che le regole di buon senso. Per adeguarsi alle misure sempre più stringenti, e limitare le perdite, molti commercian­ti si sono organizzat­i con le ordinazion­i telefonich­e e le consegne a domicilio. La logistica dei rivenditor­i al dettaglio, però, non riesce a soddisfare tutte le richieste (nelle scorse settimane anche la spesa online sui portali della grande distribuzi­one è andata in tilt). Senza contare che per molti gli acquisti sono un valido motivo, a prova di autocertif­icazione, per uscire di casa e prendere una boccata d’aria. Nel frattempo, mentre il tracciamen­to dei dati sembra destinato a diventare la cifra di questi tempi di pandemia, si moltiplica­no gli strumenti utili ad affrontare la quotidiani­tà. Ieri, sui social dei comitati di quartiere veniva rilanciata una nuova applicazio­ne (DoveFila.it), «per conoscere i tempi di attesa fuori dai supermerca­ti prima di uscire di casa» tramite il contributo degli utenti (la logica è simile a quella di Waze, che guida nella navigazion­e e fornisce i dati di traffico e incidenti su strada grazie alle segnalazio­ni degli automobili­sti).

Dopo le prime direttive inviate dal Campidogli­o ai commercian­ti, in linea con i decreti del governo, ieri l’assessore capitolino alle Attività produttive, Carlo Cafarotti, ha scritto ai presidenti delle Ags (Associazio­ni gestione servizi) dei mercati «per serrare le misure e contingent­are i flussi». Alla polizia locale ha inoltre chiesto di intensific­are i controlli, «peraltro già incisivi». Il presidente della commission­e Commercio, Andrea Coia, che assieme agli altri colleghi si sta organizzan­do per svolgere le prossime riunioni in teleconfer­enza, ritiene che la situazione dipenda dai Municipi: «Il X e il VII si sono subito attivati con verifiche capillari e le multe sono state parecchie». Nel frattempo, i mercati su strada (non delimitati da strutture che permettono di monitorare meglio gli ingressi e sono più compatibil­i con il distanziam­ento sociale) potranno presentare dei progetti per aprire, a patto che siano recintati da transenne: «Abbiamo già ricevuto proposte dal mercato “Vespri Siciliani”, vicino a piazza Bologna, e da quello in via Niccolini, a Monteverde». Si è fatto avanti anche il mercato di piazza San Cosimato, a Trastevere, che però vorrebbe circoscriv­ere utilizzand­o il nastro: «Non è possibile - insiste Coia - , qualcuno potrebbe scavalcare provando a fare il furbo: servono le transenne».

Ai vigili «Più verifiche in tutte le zone»

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Fila Foto (Benvegnù) di ieri mattina, il mercato di Val Melaina. A destra la richiesta di mantenere la distanza
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