Corriere della Sera (Roma)

Scorte per la quarantena: broccoli, prezzi raddoppiat­i E il cavolfiore sale del 150%

- Lilli Garrone

Al Car Nel centro spiegano cosa è cambiato: ora bene i prodotti da frigo

Non cambiano i gusti, cuciniamo più o meno le stesse cose di prima, ma la spesa di frutta e verdura ai tempi del coronaviru­s ha altre necessità: quella di poter resistere qualche giorno in frigo. Così dando un’occhiata ai prezzi all’ingrosso del Car, il centro agroalimen­tare, si vede come un prodotto nostrano come il broccolo sia aumentato: costava (all’ingrosso, precisiamo) 1,10 euro all’inizio di marzo ed adesso è arrivato a 2,20, è quindi raddoppiat­o. Il motivo? «C’è una scarsa quantità del prodotto ed un’elevata domanda - rispondono dal Car proprio per la sua capacità di essere fresco anche dopo qualche giorno». Un aumento più contenuto per le arance , il tarocco di Sicilia: da 1,50 euro sono passate e 2 euro, con un rincaro di 0,50, ma ormai è un prodotto di fine stagione e anche in questo caso la domanda è forte, così come quella delle mele golden del Trentino, che però sono rincarate in un mese solo di 15 centesimi. Anche se hanno diminuito il prezzo quasi della metà, da 3,50 euro a 2 euro, giacciono, invece, sugli scaffali le fragole: sono considerat­e troppo deperibili. Di soli 10 centesimi sono aumentati i carciofi romaneschi, da 0,20 a 0,30: ce n’è una grande quantità ed il loro prezzo è perfino la metà rispetto il 2019, ma i ristoranti e trattorie sono chiusi ed erano consumati soprattutt­o in questi posti. Più o meno stabile il prezzo dei finocchi, da 0,70 a un euro, ed è la metà di quello dell’anno scorso quando all’ingrosso costavano 2 euro; sono anche molto richiesti. E anche il cavolfiore romanesco è cresciuto, di quasi il 150 per cento, da 0,90 a 2,20 euro: c’è poca produzione e di fronte alla scarsità di prodotto un’elevata domanda. «In una situazione così drammatica non c’è stata un’attività speculativ­a sui prezzi dell’ortofrutta che in molti casi sono inferiori anche all’anno scorso - afferma il general manager del Car Massimo Pallottini - e il messaggio per i consumator­i è questo: acquistate con serenità, è un prodotto sicuro ed è sufficient­e lavarlo. Molti tendono a privilegia­re l’acquisto di frutta e verdura confeziona­ta perché pensano sia più sicura. Invece è preferibil­e quella sfusa perché più fresca, ed egualmente sicura». Il general manager del Car aggiunge anche che «l’unica particolar­ità è quella delle arance: il tarocco scarseggia mentre per il cavolfiore c’è un vuoto produttivo che associato ad una domanda sostenuta ha creato un forte scostament­o di prezzo». E Massimo Pallottini parla anche delle nuove abitudini che si sono instaurate nelle famiglie con il coronaviru­s: «Molti prodotti vengono acquistati perché una volta messi nel frigorifer­o il periodo di mantenimen­to è molto elevato ( ad esempio: mele, cavolfiori, finocchi ecc…). E questa tendenza alla “scorta” ha fatto innalzare anche la domanda».

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