Videolottery coi soldi della Sanità Ex dirigente rischia il processo
Ha sottratto 1,5 milioni al ministero. Chiesto il giudizio anche per una direttrice di banca
In ventuno mesi ha dissipato un milione e 416mila euro al gioco d’azzardo. Soldi che Vincenzo Zumbo, 55 anni, ha giocato alle videolottery dopo averli sottratti dalle casse del ministero della Sanità, sfruttando il ruolo di (ex) dirigente addetto al controllo del bilancio nella gestione del personale. Ora l’ex funzionario rischia di finire sotto processo con le accuse di peculato e di impiego di denaro di provenienza illecita dopo la richiesta di rinvio a giudizio del pm Carlo Villani. I prelievi, secondo gli inquirenti, sono stati effettuati tra il giugno del 2017 e il marzo del 2019.
Davanti al giudice delle indagini preliminari potrebbe finire anche Marcella Brugiati, la direttrice della filiale di Unicredit in via Tagliamento
55 anni, li avrebbe investiti in attività speculative per mascherarne la provenienza in caso di indagini dove Zumbo ha depositato il denaro di cui si è appropriato nel corso del tempo. La dirigente infatti è imputata di impiego di denaro di provenienza illecita. La Procura ne ha chiesto il rinvio a giudizio ritenendo che Brugiati, 40 anni, abbia aiutato il funzionario non segnalando tre operazioni sospette alla Banca d’Italia. L’imputata avrebbe evitato le verifiche, inserendo la dicitura «da non segnalare» nonostante il sistema informativo Gianos di via Nazionale avesse allertato che si trattava di movimenti anomali. Come scrive il pm, il comportamento di Brugiati avrebbe permesso all’ex dirigente il trasferimento di 237 mila euro «in attività speculative in modo da ostacolare concretamente l’identificazione della loro provenienza delittuosa».
La vicenda è esplosa nell’aprile dello scorso anno, quando Zumbo è stato arrestato. Il funzionario ha sempre agito per conto proprio come lui stesso ha, in qualche modo, confessato in un’interinvestita cettazione: «Queste cose le ho fatte proprio io negli ultimi due anni, in completa solitudine - dice all’interlocutore al telefono -. Da una parte mi divertivo perché oltre ad avere svariato denaro aumentava il mio ego, nel senso che riuscivo a fregarli tutti».
Appropriarsi del denaro gli è stato possibile grazie al suo ruolo di dirigente, con il compito - finché non è stato licenziato - di disporre i pagamenti a favore di terzi. In particolare, secondo la Procura, Zumbo ha falsificato i giustificativi per spese di missione, indicando il proprio iban come conto corrente su cui rimborsare le spese di viaggi mai effettuati. L’espediente si è ripetuto per 270 volte. Una parte del denaro, 458.958 euro, Zumbo, secondo l’accusa, l’ha in attività speculative con l’obiettivo di mascherarne la provenienza in caso di indagini. La Procura ha potuto sequestrate 200 mila euro, soldi ancora presenti sul conto al momento dell’arresto. Il resto Zumbo lo avrebbe sperperato correndo a giocare alle videolottery, nei centri scommesse e nelle sale slot. «Ora si sta curando in una Asl. A muoverlo è sempre stato un impulso che l’ha spinto verso il gioco d’azzardo», spiega l’avvocato Antonio Marino. La mania del gioco ha senza dubbio avuto un’influenza nella vita dell’ex dirigente. Nel 2009 aveva vinto due milioni al Gratta e Vinci. Di quel denaro non è rimasto nulla.
mila euro
Furbetto