«TERRAZZA, A TE IL MIO GRAZIE» SPAZI RITROVATI IN QUARANTENA
Caro Conti, l’11 marzo 2020, primo giorno della quarantena, ho iniziato a camminare nella mia terrazza condominiale, e mi sono detta: «Camminerò fino al 4 maggio». E cosi è stato. Ho iniziato a camminare arrabbiata, impaurita, confusa, disorientata… ma più i passi aumentavano e più riuscivo a ritrovare la calma e la determinazione per continuare a poter fare tante cose e a inventarne delle altre. Domani, 4 maggio, finirà questa prima fase ma teoricamente sappiamo benissimo che non è finita per niente e che, pur non piacendoci la convivenza col virus che ci aspetta (sono difficili a lungo andare le convivenze che ci scegliamo, figuriamoci quelle imposte!) continueremo a vivere sospesi, legati a un filo che diventerà d’acciaio solo rispettando le regole. Voglio dire grazie alla mia terrazza per avermi accolta e dato sollievo e conforto in questi giorni. Maurizia Benedetti
Scrittori, filosofi, psicologi hanno riflettuto molto sul cambiamento delle nostre abitudini. La sua lettera vale mille saggi scientifici. Non disperdiamo questa ritrovata capacità di apprezzare anche una semplice terrazza condominiale. Su roma.corriere.it pubblichiamo la sua bella «ode alla terrazza». pconti@corriere.it