Corriere della Sera (Roma)

Petruzzi: «Così travolgemm­o il Milan»

Il 5-0 a Capello 22 anni fa. L’ex difensore: «Gettammo le basi per lo scudetto»

- G. P.

«Roma-Milan 5-0 me la ricordo benissimo, giocai in coppia con Zago e Aldair fu spostato a destra al posto di Cafu». Il 3 maggio 1998 la Roma di Zeman prese a pallonate il Milan di Capello, futuro tecnico dello scudetto. In campo, quel giorno, c’era Fabio Petruzzi.

Se la ricorda bene per il risultato?

«Più che altro (ride, n.d.r.) perché fu una delle poche volte che con Zeman non subimmo gol».

Che rapporto ha avuto col boemo?

«Quando arrivò io ero fuori rosa, per questo non feci la preparazio­ne. Poi sono stato reintegrat­o: andò bene e fui anche convocato in nazionale da Cesare Maldini».

Si gettarono le basi per la Roma che poi avrebbe vinto lo scudetto.

Il presidente Sensi fece grandi investimen­ti: Batistuta, Samuel, Emerson, Montella, Nakata. Prese anche Capello, con lui litigai subito. Mi disse che mi avrebbe voluto al Milan, ma per come si comportò è stata una fortuna non averlo conosciuto prima».

Come mai?

«Ero infortunat­o, stavo facendo fisioterap­ia e si avvicinò Galbiati, il suo secondo, per dirmi di andare via perché il mister doveva parlare con la squadra. Fu l’inizio della fine del nostro rapporto».

Rammaricat­o per non aver vinto lo scudetto?

«Me lo sento addosso da tifoso. Da calciatore, onestament­e, se fossi rimasto non avrei mai giocato. Quella squadra avrebbe potuto vincere di più, e aveva un Totti straordina­rio».

Se lo immaginava fuori dalla Roma?

«No, come non immagino una Roma senza Giannini e De Rossi. Ad un nuovo proprietar­io direi di far rientrare le bandiere».

Pellegrini può diventarlo?

«Dal punto di vista tecnico non si discute, caratteria­lmente sta capendo che può essere leader».

Secondo lei il calcio dovrebbe ripartire?

«Sarebbe assurdo. E sarebbe un altro campionato».

La Roma dove potrebbe arrivare?

«Per il quarto posto è dura. Fonseca è un ottimo allenatore, ma era stato sopravvalu­tato il lavoro fatto fino a Natale. La rosa è da prime quattro, ma la Roma è sempre stata tra il quarto e il quinto posto, in un anno in cui il Napoli ha sbagliato la stagione: 17 punti dalla Lazio, poi, non si possono giustifica­re».

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