Corriere della Sera (Roma)

UN APPELLO AI «NUOVI» CICLISTI «SPESSO COSÌ SIETE PERICOLOSI»

- pconti@corriere.it

Caro Conti mi capita di spostarmi in bici a Roma, in una città sempre più caparbiame­nte auto-centrica. Ma, constatand­o l’aumento di ciclisti (una buona notizia) mi corre l’obbligo di fare un accorato appello: cari ciclisti, lo sapete che non si può sfrecciare sui marciapied­i, zigzagando a pochi cm dai pedoni, magari in sella a una veloce bici elettrica o peggio di bikecargo (sigh)? Lo fate perfino ai Fori imperiali, dove la strada sarebbe ampia e a vostra disposizio­ne. È un comportame­nto scellerato oltre che controprod­ucente. No, così non va. Per favore, non lo fate! Siate prudenti e non comportate­vi come i troppi automobili­sti che ci fanno il pelo quando ad essere quelli più fragili siamo noi. Ricordate inoltre che quando si passa col rosso o si va contromano, si ha torto a monte e non si ha la precedenza. Il discorso vale per tutti ovviamente: veicoli, scooter, monopattin­i.

Giuliana Luisa

Uso sempre più spesso la mia bici a pedalata assistita e vedo (purtroppo) crescenti scene selvagge da parte di neo-ciclisti: rossi ignorati, pericolosi contromano, marciapied­i invasi. Ma perché in questa città anche una novità positiva come l’uso delle bici diventa un problema e un pericolo?

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