IL FUTURO CHIEDERÀ ESPERIENZA
Parte dei problemi che abbiamo vissuto a Roma in questi ultimi anni sono il risultato dell’inesperienza degli amministratori, eletti a furor di popolo nel 2016, in un momento in cui dominava la speranza di un rinnovamento radicale nel governo della città. Il rinnovamento atteso purtroppo non c’è stato, o c’è stato a strappi, con lunghe paralisi organizzative e incredibili andirivieni nelle porte girevoli degli assessorati e delle municipalizzate.
I problemi di Roma però non sono dipesi soltanto dall’inesperienza, talvolta aggressiva, degli amministratori M5S. In molti casi ha pesato – oggi come ieri – la relazione tutt’altro che speciale, tutt’altro che facile, tutt’altro che privilegiata fra il governo italiano e la sua capitale. Per fare un confronto abbastanza ovvio, Parigi, Londra e Madrid, ad esempio, contano molto di più nei bilanci, nei progetti e nelle politiche di Francia, Gran Bretagna e Spagna. A questo si aggiunga che Roma è una città magnifica ma terribilmente complicata: ha tutti i problemi delle metropoli «normali», cui si aggiungono quelli della doppia capitale, d’Italia e del Vaticano, con tutte le complessità che ne derivano. L’anno prossimo si vota. Ogni cittadino potrà mettere nero su bianco la sua preferenza. E in questo modo far sentire la sua voce sui temi della sanità, dell’economia, del traffico, dei trasporti, dello smog, della pulizia della città.