Contagi ancora in calo, soltanto 9 nella Capitale
Diminuiscono, ancora, i contagi da coronavirus nel Lazio: ieri solo 16 positivi nella regione, tra questi 9 a Roma città (con un decesso nella Capitale). Il trend si attesta allo 0,2%. Intanto, nelle ultime 24 ore, il numero dei guariti è cresciuto di 27 unità. E prosegue l’indagine epidemiologica nazionale su 300 mila tra operatori sanitari e forze dell’ordine, voluta dalla Regione Lazio, contestualmente ai test sierologici svolti volontariamente dai cittadini nei 172 centri privati abilitati (con prezzi calmierati) per tracciare la mappa di malati e asintomatici.
«Mi appello al senso di responsabilità dei ragazzi, affinché siano consapevoli del momento che stiamo vivendo e delle difficoltà che questo comporta. Che non venga mai meno la loro attenzione». Così il prefetto Gerarda Pantalone all’indomani del primo fine settimana senza lockdown e dopo la riunione con le forze dell’ordine per fare il punto della situazione. Oggi invece sarà la volta del confronto con i sindaci delle cittadine del litorale per capire come affrontare la stagione estiva negli stabilimenti balneari. Un altro punto molto discusso, uno scenario completamente diverso da quello della movida – almeno per quello che riguarda gli accessi alle spiagge e la gestione dei bagnanti – visto che per il resto anche lì ci sono stati assembramenti serali fuori dai locali. Non si esclude un aumento sensibile della vigilanza specialmente nei fine settimana, a cominciare dal prossimo, visto che molte attività sono in procinto di riaprire i battenti, e altre l’hanno fatto ma solo sul versante della ristorazione.
A preoccupare comunque sono sempre i raduni dei ragazzi, con il mancato rispetto delle distanze interpersonali, che sono al centro dei controlli delle forze dell’ordine. Fino a oggi la strategia adottata è stata quella di informare e raccomandarsi con i giovani di rispettare il metro di distanza e indossare le mascherine in caso di vicinanza con altre persone. Le sanzioni non sono state molte rispetto al volume dei controlli effettuati – un centinaio circa su quasi 20 mila persone identificate, compresi commercianti e titolari di locali – proprio perché non è la repressione il principio base che anima la Fase 2 sul fronte della movida. La considerazione che viene fatta dagli addetti ai lavori è che se è stato deciso di riaprire questo genere di attività, fra pub e ristoranti, allora è chiaro che bisogna aspettarsi che vengano frequentati. Per la maggior parte – e in questo caso i dati lo confermano – i ragazzi si sono comportati bene, non ci sono state reazioni scomposte ai controlli di vigili urbani, polizia, carabinieri e Guardia di Finanza, e laddove è stato richiesto, le persone si sono allontanate fra loro e hanno messo le mascherine. Insomma un comportamento responsabile che proprio il prefetto auspica che rimanga tale anche nelle prossime settimane. Sensazioni analoghe in Campidoglio dove tuttavia non si escludono misure per limitare proprio l’affollamento fuori dai locali, anche se appare lontana un’anticipazione delle chiusure. Ma qualcuno alle porte di Roma si è già mosso in questo senso: ieri il sindaco di Frascati Roberto Mastrosanti ha emesso un’ordinanza restrittiva in vigore fino al 3 giugno prossimo con chiusura alle 24 tutti i giorni di ristoranti, bar e pub.
Vertice Incontro oggi con i sindaci del litorale per capire come affrontare l’estate