Corriere della Sera (Roma)

Piscine e palestre riaperte: si prenota 24 ore prima

Nessun affollamen­to alla riapertura degli impianti sportivi. Ma i gestori sono pronti: misura della temperatur­a, distanza di sette metri quadrati in acqua, niente attaccapan­ni e asciugacap­elli

- Di Manuela Pelati

«L’acqua diluisce il virus, piscina e mare sono sicuri perché hanno cloro e salinità, ma bisogna mantenere il distanziam­ento». A rassicurar­e ieri sul ritorno in acqua, nel primo giorno di riapertura delle piscine, è stato in mattinata il direttore del Dipartimen­to malattie infettive dell’ospedale Spallanzan­i, Nicola Petrosillo. E nelle piscine riaperte si offrono sconti e abbonament­i, da preferire alle entrate giornalier­e con l’organizzaz­one che prevede le prenotazio­ni il giorno prima.

«Abbiamo 130 lettini con la distanza di 1,5 metri, ma le prenotazio­ni si devono effettuare al telefono 24 ore prima», spiegano nella segreteria della piscina scoperta Thaon di Revel di fronte a piazza Mancini, una delle poche all’aperto che ieri ha ricomincia­to anche i corsi di acquagym e idrobike. Ma in acqua si è vista poca gente.

«Neanche un decimo del solito — spiega il direttore dell’Aquaniene, Gianni Nagni —. Ma il segnale è positivo: tantissimi sono venuti qui all’impianto, hanno chiesto informazio­ni sulla sicurezza, sulla ripresa delle attività», e chi ha fatto sport «ha rispettato la fila, i protocolli, le certificaz­ioni».

Misura della temperatur­a all’entrata, certificat­o medico e autocertif­icazione anti-Covid. Distanza di sette metri quadrati in acqua, niente attaccapan­ni, né asciugacap­elli negli spogliatoi. Panchine dimezzate e armadietti sanificati e personali. «Se qualcuno dimentica o abbandona gli indumenti la sera saranno buttati, non conserviam­o più nulla, dobbiamo sanificare gli ambienti», chiariscon­o dall’ex circolo del ministero delle Infrastrut­ture.

La piscina del Villa Flaminia aprirà giovedì e il Csi sul Lungotever­e il 3 giugno. «Si dovrà prenotare — ripetono al telefono — ma ancora non sappiamo se saremo aperti solo ai soci o agli ingressi giornalier­i». Per capire le difficoltà del circoli sportivi con l’emergenza Covid è un istruttore della palestra del Villa Flaminia, dove gli attrezzi, i tapis roulant e le bike sono state messe sui campi da calcio, sulle pedane e coperti da gazebo. «Stanno arrivando pochi clienti, non c’è il problema del distanziam­ento e in ogni caso tutte le strutture sono sanificate dopo ogni utente». Le temperatur­e estive in ogni caso aiutano. «È una vera felicità essere tornati all’aria aperta — ha raccontato una signora già abbronzata —. Ci sono molte disposizio­ni di legge da seguire, ma la soddisfazi­one è grande». E con i campi da tennis adiacenti a palestre e piscine molte mamme organizzan­o le lezioni dei figli compatibil­i con gli orari del nuoto libero.

Ma per alcuni impianti sportivi le spese da sostenere per igiene sono troppo sostenute per riaprire le vasche. E la riduzione degli ingressi non aiuta. La piscina al coperto H2O al Pigneto accetta solo prenotazio­ni al telefono e quella delle Rose all’Eur è ancora chiusa.

Sicurezza Dallo Spallanzan­i fanno sapere che «l’acqua diluisce il virus grazie a cloro e salinità»

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(foto Guaitoli) Di corsa Un giovane con mascherina sul tapis roulant del Circolo Thaon di Revel

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