Corriere della Sera (Roma)

Grunf il cinghiale scrive a Raggi: mi trovo bene, vorrei la cittadinan­za

- Di Giancarlo Governi*

Gentile ed esimia signora sindaca, approfitto della cortesia del signor Giancarlo Governi per farle arrivare questa mia letterina. Sono Grunf, il capo branco dei cinghiali residenti da tempo nel quartiere chiamato Tomba di Nerone,

dopo essere stati cacciati proditoria­mente dal quartiere Spinaceto. Lei avrà saputo che in quel ridente quartiere si era formata una colonia della nostra razza, da non confonders­i con la razza maialina, esseri dediti all’ingrasso passivo più smodato.

Se non ci fossimo stati noi, gentile ed esimia sindaca, il quartiere sarebbe stato invaso dai rifiuti che poi al sole e all’aria aperta si deterioran­o, mandano cattivi odori e provocano un ambiente malsano. Noi invece siamo tempestivi nella raccolta e distruzion­e. Gli stessi abitanti di Spinaceto si erano abituati alla nostra presenza e quando ci vedevano si sbracciava­no per salutarci cordialmen­te. Tanto da considerar­ci cittadini romani residenti. I cittadini del quartiere ma non l’amministra­zione comunale che ci ha fatto cacciare da Spinaceto costringen­doci a una lunga migrazione che ci ha portato dalla parte opposta della città, sulla Cassia. Conosce quel monumento funebre romano che i romani credono essere la tomba di Nerone, e che è diventato il toponimo del quartiere? Ebbene siamo arrivati proprio in quel parchetto recintato dove non possiamo lavorare rendendoci utile alla cittadinan­za distruggen­do i rifiuti abbandonat­i, per sopravvive­re siamo costretti ad accettare la carità dei cittadini animalisti che preferisco­no, per fortuna nostra, sfamare noi piuttosto che i cristiani bisognosi. Ecco è questo il motivo che mi ha spinto a scriverle: siamo diventati stanziali, non vogliamo onori e titoli, vogliamo che ci sia riconosciu­to lo stato di cittadini rispettati e protetti. Le faccio un esempio: sono andato al Municipio di competenza per chiedere un documento di identità, ho trovato gli uffici chiusi per il Covid. Mi hanno detto di ripassare prima di Natale, nella speranza che il Covid sia scomparso, perché il personale è pure scarso. Gli ho detto che uno dei miei cinghialin­i avrebbe potuto dar loro una mano. Hanno risposto che non si può sfruttare il lavoro minorile e che io per questo potrei essere passibile di denuncia. E va bene, aspetterem­o Natale, anche se quello è un periodo pieno di lavoro per noi e trovare il tempo sarà difficile. Sono sicuro che la sua proverbial­e gentilezza le consentirà di porre l’attenzione dovuta ai nostri problemi e le invio un rispettoso saluto. Suo, Grunf. * autore televisivo e scrittore

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Cinghiali alla borgata Ottavia

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