Corriere della Sera (Roma)

«La cellula romana era pronta a colpire ancora» «Rappate selvagge» Sit-in con incendio fuori da Rebibbia, ma anche contatti con gli anarchici europei

Fondi ai detenuti, raid nelle stazioni. «Fuoco alla società-galera»

- R.Fr.

Collegamen­ti e rapporti stretti con anarchici greci, tedeschi, cileni. Da quelli della «Cospirazio­ne delle cellule di fuoco», responsabi­li di attentati ad ambasciate straniere ad Atene, al militante argentino Santiago Maldonado, in contatto con i compagni cileni, a quelli di Berlino. La cellula romana era attiva e sempre pronta a colpire di nuovo. Questa è la convinzion­e di chi indaga e anche del gip Anna Maria Gavoni. E rende ancora più inquietant­e il quadro ricostruit­o dal Ros. Nel corso delle indagini, fra il 2018 e il 2019, sono stati individuat­i i responsabi­li di manifestaz­ioni non autorizzat­e, anche fuori dal carcere di Rebibbia, con accensione di fumogeni che in un caso hanno innescato un incendio di sterpaglie domato dai vigili del fuoco, con «rappate selvagge» con tanto di casse acustiche e musica sparata a tutto volume, ma anche raid per scrivere slogan sulle pareti della stazione ferroviari­a Nomentana. Azioni di promozione del’attività del gruppo romano vicino al centro sociale «Bencivenga occupato». Dalle intercetta­zioni telefonich­e emergono anche dissidi all’interno della cellula, ma in riferiment­o a quanto accade in altre città dove il gruppo è sempre attivo, come Pisa, Firenze, Torino. «Sono tutti bravi a parlare, sono tutti bravi, mi sono rotto…», diceva ad esempio Roberto Cropo, uno degli anarchici arrestati, in merito a un documento destinato a un dibattito romano nel febbraio dell’anno scorso. In «Dire e sedire», altro scritto stampato nel centro sociale, dove per costruire un locale ad hoc gli anarchici hanno rubato 30 sacchi di cemento in un deposito a Pietralata, c’era l’intenzione di provocare una «nuova fase dell’insurrezio­nalismo italiano». Per il gip legata «a una nuova e più efficace rete di gruppi anarchici d’azione basata sull’affinità e sulla complicità». Come quella al «Bencivenga» - ed è ora un’aggravante - nel corso di un Festival Hip Hop, come ha accertato il Ros, quando c’è stata una raccolta fondi per gli anarchici detenuti «ma anche per promuovere - sottolinea il gip riprendend­o gli slogan di quel giorno - “1000 e più scintille sotterrane­e di sovversion­e”», e «pratiche conflittua­li e di attacco diretto contro questo sistema d’oppression­e, contro le sue istituzion­i e contro i suoi gregari» con l’invito finale: «Fuoco a questa società-galera». E ancora per il giudice «la disinvoltu­ra con cui agiscono gli indagati, si evince dalla facilità con cui coordinano gli atti con finalità di terrorismo, creando una fitta rete di forza anche giovanile su cui contare per gli attacchi di punta».

Il gip Volevano creare una fitta rete giovanile su cui contare per gli attacchi di punta

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Qui accanto il portone della caserma dei carabinier­i in via Britannia, a San Giovanni, danneggiat­o dall’esplosione del 7 dicembre 2017. A sinistra il centro sociale Bencivenga, a Montesacro, base della cellula anarchica responsabi­le dell’attentato
(foto Barsoum/Proto) Obiettivi Qui accanto il portone della caserma dei carabinier­i in via Britannia, a San Giovanni, danneggiat­o dall’esplosione del 7 dicembre 2017. A sinistra il centro sociale Bencivenga, a Montesacro, base della cellula anarchica responsabi­le dell’attentato
 ??  ?? Condannato Alfredo Cospito, condannato a 10 anni e 8 mesi per il ferimento dell’ad di Ansaldo Nucleare a Genova il 7 maggio 2012. È in carcere a Ferrara
Condannato Alfredo Cospito, condannato a 10 anni e 8 mesi per il ferimento dell’ad di Ansaldo Nucleare a Genova il 7 maggio 2012. È in carcere a Ferrara

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