Balneari nei guai: «Ora abbiamo solo tanti costi e pochi incassi»
Ostia e Fregene soffrono e sperano in una lunga estate calda. Più la stagione balneare si allungherà nei tempi, più forse ci sarà modo per recuperare le entrate cancellate dal Covid-19 e dal meteo nemico. Maggio e giugno, da tradizione mesi favorevoli agli incassi positivi degli stabilimenti, sono spariti, inghiottiti da quarantene e maltempo. Il bilancio degli ultimi, pochi fine settimana soleggiati non può che essere a tinte nere. «Al momento registriamo solo costi e ben poche entrate – ammette Andrea Defonte, a capo del Comitato Balneari di Ostia –. C’è stata una comprensibile cautela da parte della clientela a visitare le spiagge della Capitale, ma le imprese hanno davvero messo in campo ogni misura possibile per garantire la massima sicurezza». Registri dei bagnanti, mascherine obbligatorie nei luoghi chiusi, ombrelloni lontani, cartelli e segnaposto a ricordare le distanze, la fase 3 per le strutture turistiche ha significato modificare, non senza fatica, il modo di vivere il mare: presenze non da capogiro finora e si spera almeno nel pienone per il ponte di San Pietro e Paolo. Intanto è sfumato il progetto per la pedonalizzazione del lungomare: annunciato dal Campidoglio, ma contestato da commercianti e balneari (per le criticità legate a viabilità e parcheggi), il M5S lavora ora a un’area ciclopedonale da creare, forse, da metà agosto. Nel regno delle seconde case e del buen retiro dei romani che è Fregene, le cose non vanno molto meglio. «Non abbiamo ancora registrato il classico pienone, ma possiamo parlare di un boom di prenotazioni per i prossimi giorni, in particolare per i ristoranti – conferma Simonetta Mancini da Balnearia Litorale Romano –. Abbiamo lavorato molto per mettere in sicurezza le strutture e ora speriamo in mesi di lavoro a pieno ritmo». Se infatti agosto è da sempre il mese della fuga dalla città, pronti a partire per le vacanze in Italia o all’estero, con i timori legati al coronavirus appare probabile che in molti preferiranno trascorrere le proprie ferie non troppo lontani da casa. Poi c’è l’incognita ottobre: la stagione termina a settembre, ma non si esclude una richiesta di proroga.