Riciclaggio, agli arresti un imprenditore e un colonnello
Latina, l’ufficiale Alessandro Sessa era stato coinvolto nell’inchiesta Consip. Undici i provvedimenti
Un imprenditore ai vertici della Confartigianato di Latina, Luciano Iannotta, è finito agli arresti assieme ad altre dieci persone. Secondo la Dda romana, che ha coordinato le indagini della squadra mobile di Latina, si tratta di colletti bianchi che si rendevano disponibili a riciclare e a schermare le imprese criminali da eventuali indagini dell’autorità giudiziaria.
Oltre a Iannotta, sono finiti in carcere Natan Altomare, Luigi De Gregoris e Pasquale Pirolo mentre ai domiciliari sono Thomas Iannotta, Antonio e Gennaro Festa, Pio Taiani, Franco Cifra, Michele Carfora Lettieri e Alessandro Sessa, il colonnello dei carabinieri coinvolto nell’inchiesta sul depistaggio Consip per il quale la Procura di Roma aveva proposto una misura interdittiva. Indagato e sottoposto al divieto di dimora a Latina Ivano Stefano Altobelli.
I reati contestati a vario titolo, oltre al riciclaggio, sono estorsione (aggravata dal metodo mafioso), intestazione fittizia di beni, corruzione, accesso abusivo a sistema informatico, rivelazione di segreto d’ufficio, turbativa d’asta, favoreggiamento, sequestro di perona e detenzione di armi da fuoco. L’inchiesta era partita da una denuncia sporta da De Gregoris nel 2017, nè più nè meno che il tentativo di calunniare un imprenditore con il quale era in corso un contenzioso civile. Quella denuncia aveva aperto uno scenario investigativo complesso, ricostruito poi dai magistrati Ilaria Calò e Corrado Fasanelli attraverso la collaborazione di Riccardo Agostino e Renato Pugliese collegati al clan dei Di Silvio.
Le intercettazioni rivelano la rete di Iannotta e Sessa, tra criminalità, forze dell’ordine, mondo imprenditoriale e personaggi vicini al mondo della politica. In una conversazione a due Sessa e Iannotta finiscono per parlare di Giovanni Serra capo scorta (non indagato) di Matteo Renzi. Dice Sessa: «Sì è un ricottarone, uno che non paga ristoranti si prende i chili di pesce e non li paga, capito? Con la scusa di stare in mezzo a Renzi sono arrivati diversi esposti su di lui, in questo senso...».
La gip Antonella Minunni, nel firmare l’ordinanza di misure cautelari, sottolinea la pericolosità degli arrestati: «Sussiste — scrive la gip — concreto ed attuale pericolo di contaminazione e dispersione del materiale probatorio già raccolto e di quello ancora da acquisire, principalmente in considerazione del qualificato contesto criminale nell’ambito del quale sono maturate le condotte per le quali si procede».
I reati Tra le accuse estorsione (aggravata dal metodo mafioso), corruzione e turbativa d’asta