Selfie in autobus lo salva dal carcere
Pala era accusato di aver ucciso un anziano per rubargli la spesa
Arrestato per l’omicidio di Alfredo Caparelli, 75 anni, Vladislav Pala, 55, è stato assolto grazie a un selfie scattato sul bus. L’orario della foto, le 19,12 del 21 dicembre 2018, è lo stesso in cui l’anziano era stato aggredito fuori da un supermercato al Portuense.
Il riflesso della sua immagine sul vetro di un autobus immortalato da una foto ha salvato il suo autore, Ladislav Pala, dall’accusa di aver ucciso Alfredo Caparelli, 75 anni, a pochi metri da un supermercato per rubargli la spesa. Immagini che hanno convinto il gup Cinzia Parasporo ad assolvere l’uomo, respingendo la richiesta della Procura a 30 anni di carcere per omicidio volontario e rapina.
Lo scatto colloca Pala, 55 anni, su un mezzo di linea la sera del 21 dicembre 2018, proprio all’ora - secondo il gup - in cui Caparelli subisce il pestaggio che ne causerà la morte qualche mese dopo, il 18 aprile 2019. Osserva il giudice nelle motivazioni della sentenza: «Caparelli si è allontanato dal supermercato, a brevissima distanza dal luogo dalla rapina, alle 19,12 (l’orario dell’aggressione, ndr) mentre Pala è in quel momento ancora su un autobus cittadino». A provarlo quanto scritto in un passaggio precedente del provvedimento: «Alcune fotografie fatte con il cellulare alle 19,11, alle 19,12 e alle 19,13 ritraggono l’autore degli scatti riflesso parzialmente su uno specchio. Lo stesso autore è corrispondente all’imputato, che quindi era in luogo diverso da quello degli accadimenti per cui si svolge il processo».
Pala, difeso dall’avvocato Antonio Lazzara, viene arrestato il 27 marzo di un anno fa. Subito si dichiara innocente, ma non viene creduto. A inguaiarlo è proprio la sua mania di scattare foto e fare video. Quella sera infatti, verso le 20,00, registra un filmino in cui riprende l’anziano agonizzante a terra. Poi, dopo un litigio con altre persone radunate accanto a Caparelli, fugge perdendo il cellulare. Gli inquirenti lo sequestrano, il video viene estrapolato e inizia la caccia all’uomo che si conclude a fine marzo del 2019 con l’arresto di Pala. Incastrato e poi assolto proprio in base a quel video.
Ora un passo indietro alla sera del dramma. Sono le 19,12 del 21 dicembre 2018, come riportato dallo scontrino, quando Caparelli esce dal supermercato Tuodì in via Portuense con la spesa in mano. Dopo pochi metri l’anziano viene picchiato a sangue e rimane steso a terra in condizioni disperate. Intorno al 75enne si raggruppano tre persone. Quasi un’ora dopo arriva anche Pala, che tira fuori il cellu
Nella foto l’ex imputato è riflesso sul vetro dell’autobus alle 19,12, ora in cui la vittima è stata aggredita L’avvocato Tabocchini: «C’è amarezza perché ormai trovare il colpevole sarà difficile»
lare e filma la scena, domandando a Caparelli: «Chi sei? Dimmi il tuo nome. Devo chiamare l’elicottero?». L’anziano non risponde. Pala litiga con le altre persone sul posto. Fugge. Un gesto che sembrerebbe una dichiarazione di responsabilità. Gli inquirenti, entrati in possesso del cellulare che l’ex imputato ha perso, dopo tre mesi lo arrestano. La sua fortuna, almeno secondo il gup, è la compulsione nello scattare foto. Che provano la sua innocenza. Ora rimane il mistero su chi abbia ucciso Caparelli. «C’è amarezza perché ormai trovare il colpevole sarà difficile», osserva l’avvocato Francesco Tabocchini, legale dei familiari dell’anziano costituitisi parti civili.