Dai Municipi ad Anguillara, è flop del M5S
Dagli scontri in Campidoglio a giunte saltate nei municipi fino ai flop nei comuni nell’hinterland romano: in crisi il modello M5S che nel 2016 aveva dominato. Domani e lunedì si vota anche ad Anguillara e Genzano, dove le giunte grilline non hanno resistito ai contrasti interni. Si litiga troppo, insomma. E questo è ormai un vero e proprio filo conduttore delle amministrazioni M5S. Compresa quella Raggi che, dopo l’annuncio del bis da parte della sindaca, vede una maggioranza spaccata dalle polemiche interne sul sì allo stadio della Roma. Con probabili ripercussioni sul voto dell’Aula che dovrebbe concedere il nullaosta definitivo all’impianto di Tor di Valle. Si tratta della più importante opera della consiliatura, Raggi dice «vado avanti» ma al momento non ha i numeri per blindare un progetto che è anche una chiave elettorale: metà dei consiglieri grillini, tra cui cinque presidenti di commissione (di cui due dimissionari) potrebbe decidere di affossare lo stadio. Problemi anche nei municipi capitolini, con Raggi commissario straordinario al IV e all’XI dopo la caduta della giunta M5S, più il VII passato a Italexit con l’ex grillina Monica Lozzi. E stesso canovaccio appena fuori Roma, dove si torna alle urne per voltare pagina: ad Anguillara Sabazia il M5S non ripresenta una lista dopo la caduta, sette mesi fa, della sindaca grillina Sabrina Anselmo; a Genzano, invece, il M5S c’è, ma i volti sono nuovi dopo il repulisti legato all’implosione della giunta. Guai che, con le proporzioni di Roma, diventano enormi. L’ultimo potrebbe essere la decisione dell’Ama di portare in tribunale il Campidoglio, proprietario al 100% dell’azienda, per una partita di 395 milioni di euro relativa a crediti vantanti dalla municipalizzata ma finora non riconosciuti dal socio unico. Ama è senza bilanci approvati dal 2017, (quasi) in dissesto finanziario. «Non è nostra intenzione adire alle vie legali», spiega l’Ama. Ma questo non significa che non lo farà.