Test salivari per 800mila studenti
Il racconto del ragazzo del Manara che si è sottoposto al tampone. Ieri a Roma 115 nuovi positivi Da lunedì i prelievi nelle scuole della regione. Il vaccino antinfluenzale anche in 400 farmacie
Partono lunedì i test salivari per 800 mila studenti del Lazio. «Lo screening è già partito con il tampone, da lunedì verrà fatta anche l’analisi sulla saliva», annuncia lo Spallanzani. L’obiettivo è scovare eventuali positivi nelle scuole della regione. Il racconto di un ragazzo che si è già sottoposto al test. Un altro elemento per circoscrivere il contagio è il vaccino antinfluenzale: il primo milione di dosi già disponibili (ne arriveranno 2,4 milioni) sono in distribuzione anche in 400 farmacie del Lazio. Ma i farmacisti fanno scattare l’allarme: «I vaccini non si trovano,finirà come per le mascherine». Ieri nel Lazio 219 positivi, di questi 115 nella Capitale.
Da lunedì analisi della saliva nelle scuole anti Covid. «Testeremo un campione di 800 mila ragazzi con un test pilota», annuncia Francesco Vaia, direttore sanitario dell’istituto Spallanzani, prima di dare le coordinate precise dell’operazione calibrata sugli studenti del Lazio: «Questo screening è già partito con il tampone e da lunedì prossimo verrà fatto anche con il test salivare».
Intanto prosegue anche l’attività dei test con i tamponi al liceo Manara a Roma e all’istituto comprensivo Grassi di Fiumicino. Poi toccherà ai licei Orazio, Peano e Primo Levi sempre in città, come all’istituto Savi di Viterbo e al Severi di Frosinone.
L’obiettivo è quello di scovare eventuali positivi al virus tra gli studenti di ogni età in scuole di ogni ordine e grado «dai 3 ai 6 anni e per i più grandi tampone nasofaringeo, dopodiché possono scattare contact tracing e isolamento», precisa Vaia. Per le campionature sarà usato l’accertamento salivare antigenico validato dallo Spallanzani, meno invasivo rispetto al tampone nasofaringeo e, quindi, più praticabile anche sui bambini. Nel caso emerga una positività sospetta, senza necessità di un ulteriore prelievo, si passa alla conferma tramite test molecolare. Quello sulla saliva, comunque, «ci dà grande attendibilità e affidabilità se usato nel modo giusto, ovvero per fare grandi attività di testing», dice il diretto sanitario con riferimento alla ricerca «in popolazioni in cui è presumibile la presenza del virus».
Si cerca, cioè, di anticipare il Covid per avere sempre il controllo della situazione, anche se il Lazio, così come Campania e Lombardia, resta una regione osservata speciale da parte delle autorità nazionali. Il modello comunque è lo stesso che finora ha consentito di testare 70 mila persone tra porti e aeroporti. Come anche i primi 300 studenti «tutti negativi» degli 800 mila da sottoporre a analisi nelle scuole della regione. «Questa attività è assolutamente indispensabile in questa fase dell’epidemia per trovare il maggior numero possibile di positivi», aggiunge Vaia.
Un ulteriore elemento che può aiutare a circoscrivere i sospetti Covid può essere il vaccino contro l’influenza che, lo dice lo Spallanzani, «va fatto sia perché aiuta alla diagnosi differenziale rispetto al Covid-19, sia perché aumenta la nostra capacità di risposta alle malattie». Il problema, al momento, è però trovarlo. «Il vaccino antinfluenzale nelle farmacie non si trova», è l’allarme lanciato da Maria Grazia Mediati, titolare in zona Prenestina e consigliere di Federfarma, che vede in arrivo gli stessi problemi dello scorso inverno con le
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Abbiamo esteso l’offerta del vaccino antinfluenzale ai drive-in regionali e a 400 farmacie come progetto sperimentale
Alessio D’Amato Indagini cliniche Proseguono all’istituto Grassi di Fiumicino. Poi toccherà a Orazio, Peano e Primo Levi
mascherine: «I nostri cittadini si troveranno nuovamente con il farmacista che dovrà negare la disponibilità perché noi attualmente non abbiamo i vaccini e non siamo in condizioni neanche di prenotarli».
Nel Lazio il vaccino antinfluenzale è obbligatorio per anziani, malati cronici e categorie fragili. Al momento è arrivato il primo milione di dosi che le Asl stanno distribuendo a medici, pediatri, drive-in e circa 400 farmacie. Più avanti arriveranno altri 1,4 milioni di dosi per un totale di 2,4 milioni (il Lazio è la prima regione per approvvigionamento). «Abbiamo deciso di ampliare la rete di offerta anche attraverso l’utilizzo dei drive-in regionali e delle farmacie come progetto sperimentale, potrebbero essere circa 400 quelle nel Lazio ad aderire», dice l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, riferendo di aver «chiesto al Cts» - il Comitato tecnico scientifico per l’emergenza Covid - «un nullaosta» alla possibilità di dare a un operatore sanitario opportunamente formato la responsabilità della somministrazione». Anche in Francia, Germania e Regno Unito il vaccino può essere somministrato in farmacia. Adesso anche nel Lazio, dove ogni cittadino over 60 è invitato dalla Regione a «contattare il proprio medico di medicina generale per prenotare in sicurezza la vaccinazione».