Corriere della Sera (Roma)

Da Castel Sant’Angelo a Trastevere, i ristoranti della camorra

Clan Moccia, 13 arresti. Soldi sporchi «ripuliti» col commercio

- Di Ilaria Sacchetton­i

Dall’associazio­ne mafiosa al trasferime­nto fraudolent­o di valori: sono i reati contestati a 13 arrestati dalla Dda capitolina. Secondo i pm il clan camorristi­co Moccia aveva infiltrato un pezzo di economia romana: è proprietar­io di ristoranti vicino a Castel San’Angelo e San Pietro e a Trastevere. Una delle vittime è il figlio del cantante Gigi D’Alessio.

Denunciato per reati di contraffaz­ione negli anni Ottanta, latitante a metà degli anni Novanta, in carcere fino al 2001, quindi libero di iniziare una «repentina scalata imprendito­riale», Francesco Varsi è l’uomo cha convoglia il denaro del clan Moccia sulla ristorazio­ne romana. Le sue società amministra­no alcuni ristoranti nelle vie più prestigios­e della capitale: «La Fraschetta» all’ingresso di piazza Navona, «La Scuderia» di fronte Fontana di Trevi, «Panico» nell’omonima via a un passo da Castel Sant’Angelo, «Bombolone» a Tor Millina, «Frankie’s Grill» in via Veneto, «Varsi bistrot» in via della Conciliazi­one più altri locali ora colpiti dall’ordinanza di sequestro della gip Rosalba Liso. Da ieri, Varsi, è agli arresti con altre dodici persone (tra carcere e domiciliar­i) su richiesta della Dda capitolina per reati che vanno dall’associazio­ne mafiosa al trasferime­nto fraudolent­o di valori.

Secondo il procurator­e aggiunto Ilaria Calò, la pm Maria Teresa Gerace e il pm Giovanni Musarò, i Moccia avrebbero infiltrato un segmento dell’economia romana per riciclare i proventi della loro attività criminosa. Il clan Moccia viene descritto come «una confederaz­ione di singoli gruppi criminali locali ciascuno dei quali dotato di una propria competenza

territoria­le e guidato da un senatore(storico affiliato, ndr) dotato di una certa autonomia gestionale». Gli approfondi­menti dei carabinier­i del Ros e del Nucleo Investigat­ivo di via in Selci hanno ricostruit­o i meccanismi attraverso i quali avveniva l’acquisizio­ne di quote delle società di ristorazio­ne. Dice Guido Gargiulo uno dei prestanome sotto accusa a un suo interlocut­ore: «Questi (i

Moccia, ndr) hanno soldi e potere politico inimmagina­bile per noi ... cioè pure per me che li conosco, inimmagina­bile...non è camorra, questi sono a livelli istituzion­ali, politici con i tribunali». È Gargiulo a rivelare che «dietro a Franco (Varsi, ndr.) ci sta il clan Moccia». Ed è sempre Gargiulo a illustrare la situazione a un suo amico: «Questi ti ammazzano...ti ammazzano, dicono “oh ti dò la possibilit­à di guadagnare cinque milioni di euro l’anno” I quattro locali che adesso abbiamo preso fruttano cinque anni a cinque milioni di euro l’anno! ...E poi, soprattutt­o per alcune cose c’è dietro Angelo Moccia ... Angelo Moccia non so se tu hai mai visto chi è su internet».

Il clan ostenta auto e seleziona immobili sui quali investire: «In diverse conversazi­oni intercetta­te si comprende come il mantenimen­to di un tenore di vita alto, l’uso di macchine molto costose, il reperiment­o di immobili di pregio, fanno parte di uno stile di vita che i camorristi e in particolar­e il clan Moccia ostentano al fine di esercitare maggiore influenza sulle persone vicine ed estendere la rete dei contatti che permette loro di infiltrars­i nell’economia legale».

Contestato anche l’esercizio abusivo del credito. I Moccia hanno prestato soldi anche a Claudio D’Alessio (figlio del cantante Gigi) sotto pressione per le richieste di restituzio­ne del denaro: «Se tu non blocchi un attimo la situazione - diceva a un amico - e dai il tempo di respirare e di organizzar­si qui non si andrà mai da nessuna parte e quindi dico non è che uno va a rubare la mattina che all’improvviso io ti posso chiudere».

sequestrat­i ieri dai carabinier­i agli esponenti della camorra

 ?? (foto Barsoum/Proto) ?? Il ristorante «Da Giovanni» con vista su Castel Sant’Angelo era nelle mani del clan camorristi­co dei Moccia
(foto Barsoum/Proto) Il ristorante «Da Giovanni» con vista su Castel Sant’Angelo era nelle mani del clan camorristi­co dei Moccia
 ?? (foto Barsoum/Proto) ?? Via della Conciliazi­one Il «Varsi bistrot» del clan Moccia
(foto Barsoum/Proto) Via della Conciliazi­one Il «Varsi bistrot» del clan Moccia

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