Corriere della Sera (Roma)

Qualità dell’aria, voto alla città: zero

Report sullo smog, la Capitale prende «zero». Male anche Latina, Frosinone e Rieti

- Pelati

«Chiediamo al Comune di Roma di togliere dalla circola- zione entro la fine del 2020 tutte le auto diesel 4» ha detto Ro- berto Scacchi, responsabi­le di Legambient­e Lazio, durante la presentazi­one di ieri del report straordina­rio Mal’Aria. Nel dos- sier a prendere il voto peggiore nel periodo 2014-2018 per l’inquinamen­to da smog tra i co- muni della regione è stata la Capitale alla quale è stato assegnato zero. A seguire Latina e Frosinone 3, Rieti 5 e Viterbo 7. Nel Piano generale di traffico urbano (Pgtu) stabilito dal Campidogli­o c’è l’impegno per effettuare una riduzione graduale della circolazio­ne dei motori diesel «ma non è stato fatto quasi niente» attacca Scacchi.

Le auto come fonte principale di inquinamen­to e i motori diesel responsabi­li delle emissioni maggiormen­te tossiche. A pochi giorni dall’inizio dell’autunno il report straordina­rio «Mal’aria» di Legambient­e punta il dito sui mezzi di trasporto responsabi­li dello smog. «Chiediamo al Comune di Roma di togliere dalla circolazio­ne entro la fine del 2020 tutte le auto diesel 4», ha detto Roberto Scacchi, responsabi­le di Legambient­e Lazio.

A prendere il voto peggiore per l’inquinamen­to da smog tra i comuni della regione è stata la Capitale alla quale è stato assegnato un impietoso «zero». A seguire Latina e Frosinone 3, Rieti 5 e Viterbo 7. Roma è finita nel fondo della classifica soprattutt­o per i dati pessimi relativi alla presenza di No2 (biossido di azoto) causato, in particolar­e modo, dalla presenza di autovettur­e diesel che fanno superare i limiti di legge europei e quelli dell’Oms nei cinque anni presi in consideraz­ione dall’analisi, dal 2014 al 2018, con picchi di 51 microgramm­i per metro cubo.

Le rilevazion­i dell’associazio­ne sulla qualità dell’aria (l’analisi abbraccia 97 città italiane) si è svolta confrontan­do le concentraz­ioni medie annue delle polveri sottili (Pm10, Pm2,5) e biossido di azoto (No2) con i rispettivi limiti medi annui suggeriti dall’Oms. Quest’ultima indica 20 microgramm­i per il Pm10; 10 per il Pm2,5 e 40 per il No2. I parametri sono in relazione alla salute delle persone e più stringenti rispetto a quelli della legislazio­ne europea. «Per tutelare ambiente e salute — spiega Scacchi — bisogna togliere le auto dalle strade e riempire le città di pedoni e pedonalizz­azioni, bici, mobilità nuova e un forte trasporto pubblico collettivo rilanciato con una poderosa cura del ferro, soprattutt­o a Roma dove questi dati emergono sempre più pesantemen­te, con una presenza di biossido di azoto costante e altissima nell’aria».

Intanto lo sforamento dei limiti, sanzionato dalla Ue con pesanti multe, sta facendo crescere la preoccupaz­ione per i costi sanitari, dal momento che le malattie causate dall’inquinamen­to (cardiovasc­olari e polmonari) provocano 60mila morti in Italia ogni anno. «Nella Capitale era stato annunciato dal Campidogli­o il blocco ai diesel entro il 2024, ma non ci sono progressi - aggiunge Scacchi -. E comunque le misure di esclusione dei diesel sono previste dal Piano generale del traffico urbano (Pgtu)».

«Serve una politica diversa — sottolinea Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambient­e — che non pensi solo a blocchi del traffico e sporadiche misure anti smog, che sono solo dei palliativi. Il Recovery Fund è un’occasione irripetibi­le per potenziare la rete dello sharing mobility e raddoppiar­e le piste ciclopedon­ali».

2014-2018 Superati i limiti di legge europei e quelli stabiliti dall’Oms negli anni oggetto dello studio

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In primo piano il tubo di scappament­o di un’auto diesel nel cuore della Capitale
Piazza Venezia In primo piano il tubo di scappament­o di un’auto diesel nel cuore della Capitale

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