La casa del clochard cortese a due passi da via Veneto
Ha occupato una parte di marciapiede a ridosso delle Mura Aureliane su corso d’Italia, dalla parte di Porta Pinciana. Via Veneto è proprio a due passi, ma lui non se ne preoccupa più di tanto. E quando passa qualcuno, lo saluta con simpatia e gentilezza, come fosse un inquilino qualsiasi. Per piantare la tenda blu diventata la sua casa ha scelto un piccolo spiazzo, sul quale ha sistemato anche bagagli di ogni genere. Un’intera vita traslocata in mezzo al traffico, vicino a un contenitore dei rifiuti. Ordinato, pulito, ma anche abusivo. Si tratta di un clochard di origine tedesca e della sua compagna: una sedia a rotelle fuori dalla tenda lascia immaginare problemi di deambulazione da parte di uno dei due, anche se su questo punto non c’è tanta voglia di parlare. «Non diamo fastidio a nessuno», si limita a sottolineare il padrone di casa mentre sistema pentole e altri utensili da cucina. Seduto sul pavimento in plastica isolante, tiene accanto a sé una scopa. In effetti non ci sono rifiuti, perché il clochard si occupa anche della pulizia del marciapiede, almeno di quello che lo riguarda, perché invece tutto intorno la sporcizia non manca. Ma lui non ci fa caso più di tanto: ha steso anche un filo da un albero all’ingresso della tenda per far asciugare il bucato, fatto chissà dove. Ma è facile pensare che ci abbia pensato sempre dentro la tenda. Un’ordinata vita in mezzo alla strada che dopo qualche giorno non è più passata inosservata.