I lavori «come prima»
La chiusura del Parco Nemorense ha causato malumori tra i residenti perché si è protratta oltre misura (tra l’altro in molti ci siamo chiesti perché non fare i lavori durante la quarantena, ma è storia già sentita) e ha di fatto disperso la piccola comunità di giovanissimi frequentatori che, con nonne o baby sitter, vi si incontravano ogni giorno. Si è polemizzato sulla chiusura totale, ritenendo si potesse fare a lotti, così da consentire, almeno in parte, di continuare a frequentare il parco. Ora che finalmente, e timidamente (per il Covid), possiamo tornare a portarci i bambini, scopriamo che l’area giochi non ha subito alcun intervento di manutenzione e che, assai più che in passato, quando piove diventa un bel laghetto. Il fondo in tartan, per giunta, si impregna di acqua e ci vogliono settimane prima di poter nuovamente consentire ai bambini di gattonare o giocare per terra. Tutti i piccoletti, giocoforza, razzolano nell’area giochi dei più grandi, con un bell’assembramento di grandi e piccini. Oggi è la Festa dei Nonni. Ci vorrebbe una quota/ nonne in ogni organo incaricato di redigere i capitolati dei lavori «ad civium commodum»