Spazio Cima, primo vernissage post Covid
Videocittà, cocktail e musica Nel parterre c’è Amir Issaa «Divorzio a Las Vegas», red carpet all’Adriano
Distanziato e con la mascherina, eppure il red carpet non perde il suo fascino. Specialmente al cinema. Lo dimostra la serata organizzata per l’anteprima di «Divorzio a Las Vegas», commedia romantica di Umberto Carteni girata prima dell’emergenza Covid. All’Adriano sono arrivati 200 invitati (in grande spolvero) per il film che segna il debutto sul grande schermo di una giovane conduttrice radiotv molto amata a Roma e non solo: Andrea Delogu. Arrivata in sala con un look autunnale, avvolta in un abito-trench e la chioma rosso fiammante. Presente il cast (quasi) al completo: Grazia Schiavo, in abito lungo con inserto arcobaleno, Ami Veevers Chorlton in versione safari metropolitano, Luca Vecchi e poi Giampaolo Morelli, Ricky Memphis, Gian Marco Tognazzi, Vincent Riotta, Desirée Popper. C’erano i produttori Marco Poccioni e Marco Valsania di Rodeo Drive e dai vertici Rai Luigi Lonigro, Paolo Del Brocco, Giuseppe Sturiale, Nicola Claudio. E ancora: Ema Stokholma col suo vezzoso ciuffo platino, Renzo Arbore e Stefano De Martino che hanno scherzato con la maxi locandina del film, Marco Giusti, Bernard Delettrez, Maria Pia Calzone.
Il focus è sul Giardino delle Cascate, spazio verde monumentale appena riconsegnato alla città dopo un importante restauro conservativo condotto da Eur spa. È questo lo sfondo scelto dall’edizione 2020 di Videocittà, il festival della visione ideato da Francesco Rutelli, presidente dell’Anica. Ieri sera dopo il tramonto, l’appuntamento è al Teatro Verde di largo Giuseppe Pella per un cocktail che è anche l’occasione per condividere i messaggi della manifestazione. La tre giorni di eventi con le immagini che dialogano con musica e arte, sono dedicate alla non violenza. Ecco perché nel parterre il direttore artistico Francesco Dobrovich ha chiamato Amir Issaa, rapper e produttore romano da sempre impegnato come attivista della «seconda generazione». E visto che Videocittà presenta il nuovo format «Beauty», le installazioni di light design curate da Quiet Ensemble danzano con la voce dell’artista iraniana Sevdaliza (alias Sevda Allzadeh) e danno energia al Giardino, creando una relazione tra uomo e natura. Una notte di performance e di premi ai migliori «content creators», dopo il dinner allestito sul Belvedere, con la partecipazione di Alberto Sasso, e Antonio Rosati, rispettivamente presidente e ad di Eur Spa, Serge Brunschwig, presidente e ad di Fendi, del vice sindaco Luca Bergamo, e Paolo Orneli, assessore allo Sviluppo economico della Regione Lazio.
Donne che valorizzano le donne. Accade allo Spazio Cima con un allestimento targato Roberta Cima che lascia esplodere le forme e i colori di un artista di razza come Giusy Lauriola. La mostra, appena inaugurata (la prima dalla riapertura della galleria dopo il lockdown), s’intitola «Il perimetro infinito» e raccoglie alcune delle ultime opere realizzate da Lauriola inseguendo – ancora una volta – la vicinanza tra anime sensibili come antidoto al veleno dell’individualismo. Tra profili e figure immortalati in un’aurea di metafisica sintonia. (N. Dis.)