Palazzi e Ville, dimore storiche da scoprire
Da Villa Aldobrandini alla casa del maestro Giacinto Scelsi, tesori (privati) da visitare per la Giornata nazionale delle dimore storiche
Un’occasione rara per visitare luoghi unici al mondo per storia e patrimonio d’arte. Oggi si aprono ville, palazzi e castelli, per lo più privati e inaccessibili, in occasione della giornata nazionale dell’Adsi, l’Associazione italiana delle dimore storiche. Dalla casa di John Keats e Percy Shelley a piazza di Spagna, a quella di Giacinto Scelsi, in via di San Teodoro, con il pianoforte in cui il maestro suonava, a Roma, alla Tenuta di Fiorano (famosa per la sua cantina) o al castello di Torre in Pietra.
Se invece ci si vuole spingere un po’ più lontano si potrà visitare, ad esempio, Villa Aldobrandini o villa Falconieri a Frascati, o la seicentesca Tenuta Palazzetto Mergè, oggi fiorente azienda agricola. E tanto per citare qualche altro luogo si ricordano, in provincia di Viterbo il Castello di Gallese o Palazzo Farnese, e il Castello di Proceno, nel cuore della Tuscia più autentica, oltre al bel Palazzo del Drago a Bolsena, mentre in provincia di Rieti attendono i visitatori la Rocca Mareri Solivetti e Rocca Sinibalda, detta anche il castello delle metamorfosi, misterioso e affascinante.
E se si andrà alla scoperta di abitazioni incredibili, si potrà in questa giornata particolare conoscere anche tutto quello che ruota attorno al «castello», spesso inserito in un borgo intatto: l’attività di artigiani e restauratori, giardinieri e maestri vetrai, senza la quale non sarebbe possibile garantire la corretta manutenzione delle dimore, dei loro giardini e degli oggetti d’arte. «Bisogna, infatti, prevedere continui lavori di restauro e una costante cura di questi immobili», spiega il presidente delle Dimore storiche del Lazio Filippo Massimo Lancellotti. «Significa — prosegue — contribuire al decoro delle vie, delle piazze, dei rioni dove si trovano, aumentando sicurezza e vitalità. Senza dimenticare le opportunità, anche occupazionali, che potrebbero aprirsi per i giovani sui territori». Inoltre secondo il presidente dell’Adsi, «sono, ovviamente, dimore che richiedono da parte dei proprietari un impegno molto elevato, ma la cosa bella è l’attaccamento e la passione che mettono nella cura di questi beni preziosi, nella loro conservazione sia pure in mezzo a enormi difficoltà».
Quella di quest’anno sarà un’edizione speciale, perché, giunta al decimo anno, l’iniziativa si arricchisce della collaborazione con la Federazione italiana degli Amici dei musei (Fidam) e l’Associazione nazionale Case della Memoria. Inoltre per garantire sempre il rispetto delle misure di sicurezza, è necessario prenotare la visita e presentarsi provvisti di mascherine.