Corriere della Sera (Roma)

Righi, la preside: «Troppe feste e movida»

Galloni, preside del liceo Righi, lancia l’allarme: «Il problema dei contagi non è a scuola, ma fuori» Ieri nuovi casi anche all’istituto privato Marymount. E mancano ancora 250 mila banchi monoposto

- di Erica Dellapasqu­a

Ancora contagi a scuola, dal Marymount sulla Nomentana al liceo scientific­o Righi vicino via Veneto. Positività, almeno in quest’ultimo istituto statale, legate a comportame­nti esterni, ciò che fa molto preoccupar­e la preside, Monica Galloni, che chiede più responsabi­lità anche alle famiglie: «Tutte le misure di sicurezza che mettiamo in atto a scuola - denuncia - diventano inutili se poi, fuori, continuano feste e movida. Io ho incontrato tutti i rappresent­anti delle mie 57 classi e ho chiesto a tutti più attenzione, altrimenti non andremo avanti a lungo: mi aspettavo di dover gestire queste situazioni più avanti, con l’arrivo dei primi freddi, e non già a settembre». L’alternativ­a, per le classi in quarantena, resta così la didattica a distanza, che sta prendendo sempre più piede.

Per esempio al liceo Russell sulla Tuscolana, con 16 casi positivi, o al liceo Montale di Bravetta la didattica a distanza riguarda la quasi totalità delle classi, e dunque anche se tecnicamen­te - non essendoci provvedime­nti delle Asl le scuole non sono chiuse, i ragazzi restano a casa. Lezioni a distanza che cominceran­no allora, per alcuni alunni, anche al Marymount, dove già si era registrato un positivo a inizio anno: «Vi informiamo di un caso di positività in una classe primaria - così la scuola ha avvisato ieri i genitori -. La classe è stata posta in isolamento e i bambini saranno sottoposti a tampone, mentre gli insegnanti coinvolti avendo rispettato il distanziam­ento e fatto uso di igienizzan­ti e mascherine potranno proseguire la loro attività lavorativa». Ecco, una distinzion­e nelle misure di quarantena, quest’ultima, che sta letteralme­nte salvando la didattica in presenza in moltissime scuole, anche al Righi. «Attualment­e le disposizio­ni ministeria­li e le Asl distinguon­o tra tipologie di contatti, per esempio tra gli alunni che si frequentan­o anche al di fuori della scuola e i docenti che invece sono scrupolosi nel rispetto delle misure di sicurezza - spiega Galloni - e devo dire per fortuna, altrimenti con gli insegnanti in quarantena, che non potrebbero lavorare perché considerat­i in malattia, saremmo ancora più in difficoltà». «Nella nostra scuola - continua la preside abbiamo avuto una prima classe isolata uscita il 30 dalla quarantena, ne abbiamo due in quarantena attualment­e e infine ieri sera la Asl mi ha informato di un altro positivo: il problema è fuori, i ragazzi continuano a raccontarm­i di feste dei 18 anni e io sono molto preoccupat­a, spero che gli adulti riescano a trasmetter­e la necessità di un altro genere di comportame­nti, più responsabi­li».

Difficoltà che si innestano su problemi noti e nuovi. Noti, i banchi monoposto del commissari­o, Domenico Arcuri: l’Ufficio scolastico regionale ha detto che l’ultima tranche sarebbe arrivata a fine ottobre. Intanto ne mancherebb­ero circa 250 mila, dei 300 mila promessi. E resterebbe­ro da nominare nel Lazio ancora 2.500-3.000 docenti. I problemi nuovi riguardano invece le procedure per essere riammessi in classe, soprattutt­o i più piccoli: «Al primo raffreddor­e, la scuola ha rimandato a casa mia figlia, 3 anni, e il pediatra ci ha imposto il tampone - racconta una mamma disperata -. Negativo, per fortuna. Ma poi il raffreddor­e è passato al fratello di 8 anni: tampone anche lui, ma il pediatra non effettua il certificat­o di riammissio­ne a scuola della bimba senza la negatività del secondo. Così diventa un inferno».

Online Sempre più diffusa la didattica a distanza per garantire le lezioni

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A sinistra il portone d’ingresso dell’istituto privato Marymount, dove il 4 settembre è stato registrato il primo caso di uno studente positivo al coronaviru­s. A destra un bidello sistema in una scuola i nuovi banchi monoposto promessi dal commissari­o di governo, Domenico Arcuri
Le storie A sinistra il portone d’ingresso dell’istituto privato Marymount, dove il 4 settembre è stato registrato il primo caso di uno studente positivo al coronaviru­s. A destra un bidello sistema in una scuola i nuovi banchi monoposto promessi dal commissari­o di governo, Domenico Arcuri
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