Le guide e l’assenza di visitatori «Troppe limitazioni, è crisi nera»
Guide turistiche: «Tanti ostacoli, per noi crisi nera»
Il crollo delle presenze di italiani e stranieri in città con la pandemia non ha solo ridotto sul lastrico le guide turistiche: ora i malcapitati devono fare fronte pure alla giungla di regole e limitazioni per l’accesso in musei, ville storiche e siti archeologici. Tra loro Vincenzo Macchiarlo, si sfoga: «Per noi è crisi nera».
«Lasciateci lavorare, almeno chi può». È il grido di dolore delle guide turistiche che oltre all’assenza di visitatori ora devono far fronte alla giungla di regole e limitazioni. Racconta Vincenzo Macchiarlo, guida abilitata in lingua tedesca: «Avevo un gruppo di austriaci che volevano andare a Villa Farnesina, ma non ho potuto accompagnarli. Così non ho perso i soldi solo io, ma anche l’agenzia che ha dovuto rimborsarli». A Villa Chigi alla Lungara, detta La Farnesina, le visite guidate, anche terminato il lockdown, non sono più consentite. E non è l’unico museo o sito archeologico a porre limiti al già difficile lavoro del tour operator in era Covid-19.
La mostra sui marmi Torlonia ai Musei Capitolini non è prenotabile dalle guide esterne nel fine settimana. Nelle basiliche di Santa Costanza e Santa Agnese sulla via Nomentana si può entrare con un operatore al seguito solo dal lunedì al mercoledì. Galleria Borghese ha invece deciso di limitare i gruppi con guida a non più di tre ogni due ore. Nel Museo nazionale romano e a Castel Sant’Angelo si entra in non più di 13 insieme. I siti del circuito Zetema sono tutt’ora chiusi, ma Monte Testaccio ha aperto per un giorno esclusivamente al Fai. Anche fuori Roma la situazione non migliora. A Subiaco, il Sacro Speco è accessibile alle guide esterne solo dal lunedì al venerdì. «Posso esercitare solo su tre siti: Musei Vaticani, Colosseo e Ostia dove si può accedere in gruppi da 20. Il resto è inaccessibile per noi che lavoriamo con i bambini. Andare in 4-5 significa operare con una singola famiglia, quanto dovrei far pagare?», si chiede Titti Lepore. «Ho tante famiglie romane uscite dalla quarantena con una gran voglia di girare per la città - spiega - ma mi ritrovo a non poterli soddisfare». «Serve un cambiamento totale nella gestione dei musei e in particolare nel rapporto con il settore - commenta Isabella Ruggiero, presidente Agta (Associazione guide turistiche abilitate) -. Avevamo già chiesto al Comune di avere un referente unico per instaurare un dialogo con la categoria. A Roma è impossibile orientarsi nei mille regolamenti diversi, molto spesso anche difficili da trovare nei canali informativi dei poli museali». «Ho accompagnato due inglesi venerdì: è il primo appuntamento dal 24 febbraio» racconta Fiamma Passarelli, esperta di turisti anglofoni.
Allerta A Castel San’Angelo possono entrare al massimo 13 persone