Corriere della Sera (Roma)

Ciro Immobile e la maglia per chef Di Iorio

Floris racconta «L’alleanza» Parterre di economisti e politici Reading di Bergamasco per il romanzo di Cazzullo

- Roberta Petronio

Nel salottino stampa del Parco della Musica, in attesa di raggiunger­e il palco, Sonia Bergamasco lascia un autografo sul grande pannello dove gli artisti ospiti dell’Auditorium sono invitati ad imprimere un segno del loro passaggio (Zerocalcar­e ha firmato con un autoritrat­to). È il rito del backstage, insieme alle foto e alle interviste, prima di entrare nella sala Petrassi insieme ad Aldo Cazzullo. L’editoriali­sta del Corriere della Sera e scrittore, presenta nella terza giornata del festival «Insieme» il suo nuovo romanzo Mondadori «A riveder le stelle», il sottotitol­o di copertina «Dante il poeta che inventò l’Italia» ha il dono della sintesi: all’attrice milanese ha chiesto di dare voce e anima all’incipit e al capitolo dedicato all’ingresso in scena di Beatrice, la musa del Sommo Alighieri. L’evento è un passo a due: per Cazzullo la Divina Commedia è come un viaggio in Italia tra grandi personaggi e paesaggi iconici, e Dante non smette mai di ispirare. «Il titolo? Un’espression­e di sollievo usata dal poeta: anche noi siamo usciti dal Purgatorio della nostra vita» spiega l’autore. Tra le poltrone di velluto rosso, con il distanziam­ento sociale che detta le regole per la comunità dei lettori, siede anche il segretario generale del Senato Elisabetta Serafin, lettrice entusiasta. (Ro. Petr.)

Si parla di giovani, di futuro, di genitori e figli, e di una guerra tra mondi e generazion­i diverse che può e deve avere un finale positivo. Come? Lo ha spiegato ieri Giovanni Floris, scrittore e conduttore su La7 del programma Dimartedì, nel corso di una presentazi­onetalk del suo libro–inchiesta «L’alleanza», edito da Solferino. Sembra di essere in uno studio del piccolo schermo dove va in onda un dibattito a più voci, come l’autore ci ha abituato negli ultimi anni. Questa volta però a condurre c’è Alessandra Sardoni, altro volto del giornalism­o de La7, e gli ospiti sono Enrico Letta, ex presidente del Consiglio e preside della Scuola Affari Internazio­nali dell’Università Sciences Po di Parigi, e Sofia Bignamini, psicologa, specializz­ata nel sostegno a genitori di adolescent­i in crisi. E anche nel parterre del Teatro Studio Borgna al Parco della Musica ci sono presenze che rimandano alle dirette tv con politici, economisti e sociologi. In prima fila, ecco il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Nelle poltrone prenotate ci sono l’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin, l’ex presidente del Senato Pietro Grasso con la moglie Maria, il presidente di Bnl Luigi Abete. L’introduzio­ne all’incontro è di Marino Sinibaldi, nel comitato editoriale del festival «Insieme», instancabi­le nel passare da una sala all’altra portando il suo «grazie» ai presenti: «Qui possiamo condivider­e le esperienze e darci forza».

Incontro tra fuoriclass­e, cocktail con vista sul Colosseo al The Court e cadeaux d’eccezione. Sì, perché la maglia della Lazio con dedica autografat­a da Ciro Immobile non è un regalo qualsiasi per lo chef stellato Giuseppe Di Iorio (laziale sfegatato) che ha ospitato il campione della squadra biancocele­ste nel suo ristorante Aroma, a Palazzo Manfredi. Irresistib­ile il panorama, almeno quanto la cena. Con le ricette firmate Di Iorio, maestro di equilibrio tra sapori ed estetica, e un patrimonio di materie prime, tecniche ed estro gastronomi­co fuori dal comune. (N. Dis.)

Ciro Immobile e Giuseppe Di Iorio

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Aroma
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Sul palco Aldo Cazzullo e Sonia Bergamasco

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