Ciro Immobile e la maglia per chef Di Iorio
Floris racconta «L’alleanza» Parterre di economisti e politici Reading di Bergamasco per il romanzo di Cazzullo
Nel salottino stampa del Parco della Musica, in attesa di raggiungere il palco, Sonia Bergamasco lascia un autografo sul grande pannello dove gli artisti ospiti dell’Auditorium sono invitati ad imprimere un segno del loro passaggio (Zerocalcare ha firmato con un autoritratto). È il rito del backstage, insieme alle foto e alle interviste, prima di entrare nella sala Petrassi insieme ad Aldo Cazzullo. L’editorialista del Corriere della Sera e scrittore, presenta nella terza giornata del festival «Insieme» il suo nuovo romanzo Mondadori «A riveder le stelle», il sottotitolo di copertina «Dante il poeta che inventò l’Italia» ha il dono della sintesi: all’attrice milanese ha chiesto di dare voce e anima all’incipit e al capitolo dedicato all’ingresso in scena di Beatrice, la musa del Sommo Alighieri. L’evento è un passo a due: per Cazzullo la Divina Commedia è come un viaggio in Italia tra grandi personaggi e paesaggi iconici, e Dante non smette mai di ispirare. «Il titolo? Un’espressione di sollievo usata dal poeta: anche noi siamo usciti dal Purgatorio della nostra vita» spiega l’autore. Tra le poltrone di velluto rosso, con il distanziamento sociale che detta le regole per la comunità dei lettori, siede anche il segretario generale del Senato Elisabetta Serafin, lettrice entusiasta. (Ro. Petr.)
Si parla di giovani, di futuro, di genitori e figli, e di una guerra tra mondi e generazioni diverse che può e deve avere un finale positivo. Come? Lo ha spiegato ieri Giovanni Floris, scrittore e conduttore su La7 del programma Dimartedì, nel corso di una presentazionetalk del suo libro–inchiesta «L’alleanza», edito da Solferino. Sembra di essere in uno studio del piccolo schermo dove va in onda un dibattito a più voci, come l’autore ci ha abituato negli ultimi anni. Questa volta però a condurre c’è Alessandra Sardoni, altro volto del giornalismo de La7, e gli ospiti sono Enrico Letta, ex presidente del Consiglio e preside della Scuola Affari Internazionali dell’Università Sciences Po di Parigi, e Sofia Bignamini, psicologa, specializzata nel sostegno a genitori di adolescenti in crisi. E anche nel parterre del Teatro Studio Borgna al Parco della Musica ci sono presenze che rimandano alle dirette tv con politici, economisti e sociologi. In prima fila, ecco il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Nelle poltrone prenotate ci sono l’ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin, l’ex presidente del Senato Pietro Grasso con la moglie Maria, il presidente di Bnl Luigi Abete. L’introduzione all’incontro è di Marino Sinibaldi, nel comitato editoriale del festival «Insieme», instancabile nel passare da una sala all’altra portando il suo «grazie» ai presenti: «Qui possiamo condividere le esperienze e darci forza».
Incontro tra fuoriclasse, cocktail con vista sul Colosseo al The Court e cadeaux d’eccezione. Sì, perché la maglia della Lazio con dedica autografata da Ciro Immobile non è un regalo qualsiasi per lo chef stellato Giuseppe Di Iorio (laziale sfegatato) che ha ospitato il campione della squadra biancoceleste nel suo ristorante Aroma, a Palazzo Manfredi. Irresistibile il panorama, almeno quanto la cena. Con le ricette firmate Di Iorio, maestro di equilibrio tra sapori ed estetica, e un patrimonio di materie prime, tecniche ed estro gastronomico fuori dal comune. (N. Dis.)
Ciro Immobile e Giuseppe Di Iorio