LE ROMANE DIETRO ALLE BIG
Nemmeno il sogno scudetto accarezzato per metà stagione e il ritorno in Champions tredici anni dopo l’ultima apparizione hanno scosso Lotito. Fedele ai suoi standard, affilati nel corso di oltre tre lustri alla guida del club, il presidente della Lazio non ha compiuto quel salto di qualità sempre invocato dal pubblico biancoceleste. Perso beffardamente David Silva, l’unica star trattata, il mercato del patron è scivolato verso rinforzi di medio livello, scontentando il tecnico - Simone Inzaghi che stavolta aveva creduto in un poderoso scatto in avanti. La campagna acquisti della Lazio oscilla così tra il deludente e l’inadeguato, e l’impressione viene supportata anche da quanto visto nelle prime tre giornate di campionato.
Meglio, alla fine, si è comportata la Roma. Pure senza particolari acuti, la società giallorossa con il colpo in extremis di Smalling conferisce robustezza all’organico a disposizione dell’allenatore - Paulo Fonseca - e definisce più compiutamente un percorso che ha mescolato grandi giocatori (Pedro) e promettenti talenti (Kumbulla). Considerate le difficoltà, scaturite dal passaggio di proprietà e dalla pesantissima situazione debitoria che grava sul club, il giudizio non può essere negativo. In ogni caso, per entrambe entrare quest’anno fra le prime quattro sarà complicato. Al momento, Atalanta, Milan e Napoli, oltre a Juventus e Inter, hanno almeno mezza marcia in più.