Tamponi a 22 euro, in fila nella notte ai laboratori
Test a 22 euro, tutti in fila (però costano di più)
File notturne alla clinica Altamedica in viale Liegi, mentre la maggior parte dei laboratori che dovrebbero somministrare i tamponi antigenici rapidi a 22 euro, come da accordo con la Regione, ammette: «Non siamo ancora pronti, se ne riparla la prossima settimana». E si scopre che i test più affidabili costano 60 euro.
«Non siamo ancora pronti, se ne riparla la prossima settimana». L’elenco delle prime strutture private (34 in tutta la regione, delle quali 20 soltanto a Roma), che dovrebbero somministrare i tamponi antigenici rapidi è stato pubblicato lunedì sul sito SaluteLazio.it e rilanciato dai canali social istituzionali. Eppure chiamando i laboratori presenti nella lista si scopre che quasi tutti non sono ancora attrezzati.
«Siamo stati avvisati all’ultimo momento. Abbiamo bisogno di alcuni giorni per organizzarci», è la risposta al centralino della casa di cura San Raffaele in via della Pisana. «Ci hanno già contattato decine di persone, per adesso prendiamo solo i nominativi». Identiche risposte all’Ars Medica in zona Vigna Stelluti («Stiamo aspettando i kit»), a Villa Stuart sulla Trionfale, alla clinica Quisisana ai Parioli e all’ospedale Cristo Re in via delle Calasanziane.
A Villa Benedetta, circonvallazione Cornelia, a mezzogiorno le chiamate sono state più di sessanta: «Da quando la regione ha pubblicizzato la notizia, riceviamo moltissime telefonate. Facciamo già da mesi i test sierologici, ma per i tamponi antigenici abbiamo bisogno ancora di una settimana». E così il passo avanti, annunciato dall’assessore alla Salute Alessio D’Amato, verso uno screening più ampio della popolazione stenta ancora a vedersi.
Una delle poche strutture attive già da lunedì è la clinica Altamedica in viale Liegi: «Eravamo pronti, aspettavamo solo il via libera della regione. Abbiamo creato un percorso Covid dedicato con il triage all’ingresso e una continua sanificazione degli ambienti», spiega il professor Claudio Giorlandino, direttore sanitario del centro. «Alle 17:30 chiudiamo la struttura per le altre analisi e ci dedichiamo fino alle 23 solo ai tamponi antigenici», aggiunge.
Lunedì, nel primo giorno di test, in fila ci sono state più di cento persone fino a tarda sera. E così ieri i primi sono arrivati già subito dopo pranzo. La moglie del signor Riccardo è qui perché suo marito dovrà operarsi domani e lei per entrare in ospedale e fargli compagnia, dovrà mostrare un certificato di negatività. Giulio, uno studente al quarto anno del liceo Carducci, fa il tampone perché una sua compagna di classe è positiva. Mentre Dario, dipendente d’azienda, era venuto già lunedì, ma c’era troppa fila e così, per essere sicuro di farlo, è tornato ieri e si è presentato alle 16.
I tamponi antigenici rapidi rilevano le proteine virali (l’antigene) e hanno un vantaggio: danno il risultato in poco tempo, 30-40 minuti al massimo. Sono diversi però dai classici tamponi molecolari. Solo quest’ultimi sono accreditati per dare la conferma dell’infezione da Covid. Così chi è positivo al test rapido deve comunque poi fare il classico tampone. Ma il professor Giorlandino non dubbi: «Anche gli antigenici sono estremamente attendibili».
La Regione Lazio ha fissato il prezzo a 22 euro, ma anche su questo non c’è molta chiarezza. A Altamedica, per esempio, il costo di un unico prelievo è di 20 euro, ma per essere sicuri del risultato, Giorlandino consiglia tre prelievi in tre zone anatomiche (nasofaringeo, orofaringeo e saliva): «Con i tre distretti non si sbaglia». E dunque però il prezzo non è di 22 euro, ma di 60.