Stampa Estera, «Lockdown Italia» in 70 fotografie
In mostra 70 scatti di fotoreporter e agenzie straniere sui primi mesi della pandemia
Il silenzio irreale, lo spazio metafisico abitato da monumenti deserti e il tempo sospeso di una Roma immobile protagonisti delle foto in mostra da oggi ai Musei Capitolini. Oltre settanta scatti realizzati dai giornalisti membri dell’Associazione della Stampa Estera in Italia e delle più importanti agenzie di stampa, per raccontare le fasi fondamentali della pandemia: dalla chiusura di marzo ai primi segnali di ripartenza.
«Lockdown Italia visto dalla Stampa Estera» è un tributo al coraggio e alla presenza di spirito dimostrato di fronte all’emergenza: «A marzo l’Italia è balzata in cima alle aperture dei telegiornali e sulle prime pagine dei media internazionali — ricorda Trisha Thomas, presidente dell’Associazione della Stampa Estera — Noi corrispondenti abbiamo raccontato come gli italiani abbiano saputo affrontare questa crisi senza precedenti con disciplina e solidarietà. Le immagini testimoniano e rendono omaggio a un Paese che è stato di esempio per il mondo».
Gli scatti esposti nelle Sale al piano terra del palazzo dei Conservatori sono stati selezionati tra quelli realizzati da trenta professionisti del fotogiornalismo provenienti da dieci paesi diversi, compresi alcuni corrispondenti italiani di tre delle principali agenzie rappresentate nella Stampa Estera, ovvero Reuters, Associated
Press e Agence France Presse. E restituiscono non solo la situazione drammatica negli ospedali e nelle zone rosse, ma anche la solidarietà, la vita sui balconi e la lenta ripresa verso quella che sembrava una nuova normalità.
«I fotografi protagonisti di questa esposizione — ha detto la sindaca Virginia Raggi che ha preso parte alla conferenza di presentazione in collegamento dalla sede del suo isolamento precauzionale — sono stati al tempo stesso corrispondenti delle testate internazionali, ma anche cittadini che hanno compreso e condiviso con gli italiani i sentimenti di dolore e angoscia e la difficoltà che si stava vivendo».
Diverse le foto scattate nel centro di Roma, a piazza Navona, Trinità dei Monti o piazza Venezia, luoghi che prima erano affollati di turisti, lavoratori e residenti, ingombri di destini e suoni, e che qui appaiono trasfigurati in teatri vuoti, documentando con immediata forza comunicativa una pagina indelebile della storia nazionale e mondiale. E quindi «esposte ai Capitolini perché già divenute storiche» come ha sottolineato la Sovrintendente Maria Vittoria Marini Clarelli. La mostra, parte del programma di eventi culturali Romarama, sarà aperta fino al 1 novembre.