Roma, conti in rosso e perdita record
Un macigno sulle spalle di Friedkin: -204 milioni il risultato economico al 30 giugno
Perdita record per la Roma che ieri ha pubblicato un documento, su richiesta della Consob, con i risultati economici al 30 giugno 2020. I conti giallorossi segnano complessivamente un -204 milioni, mentre il patrimonio finanziario netto stimato è negativo per 242 milioni. Il fabbisogno del club, per l’esercizio 2020-21, è di 140 milioni, il neo proprietario Friedkin ha stanziato un aumento di capitale di 77 milioni.
Una perdita record di 204 milioni di euro, la seconda più alta nella storia del calcio italiano alle spalle dei 207 milioni dell’Inter nella stagione 2006-07: è quello che emerge sui conti della Roma da un documento pubblicato nella giornata di ieri dalla società giallorossa su richiesta della Consob. La Roma ha così reso noti i risultati economici al 30 giugno 2020: a livello di gruppo la perdita dell’esercizio 2019-20 è stata di 204 milioni di euro mentre quella della sola AS Roma Spa è di 188 milioni; il patrimonio netto consolidato stimato è invece negativo per 242,5 milioni di euro.
Un vero e proprio record negativo, macerie lasciate in eredità al gruppo Friedkin (subentrato ad agosto scorso dopo mesi di estenuanti trattative) dalla precedente gestione dovute ad una serie di fattori che hanno contribuito a mandare a picco i conti della società giallorossa: da una parte l’assenza dalla Champions League e i conseguenti mancati ricavi commerciali e da botteghino, dall’altra la diffusione della pandemia che ha aumentato inevitabilmente maniera esponenziale lo squilibrio tra i costi e i ricavi della società. Rispetto al bilancio di 12 mesi fa il patrimonio netto è in flessione di 115 milioni di euro mentre «il patrimonio netto separato di As Roma è stimato negativo per 88,1 milioni di euro, rispetto ad un valore positivo pari a 10,5 milioni al 30 giugno 2019, con una flessione di 98,6 milioni». In questo contesto, si legge nella nota informativa «il fabbisogno finanziario complessivo netto del Gruppo per l’esercizio 2020-21 è stimato in 140 milioni di euro, tenuto conto dei fatti di gestione già realizzati alla data odierna».
A questo fabbisogno, che non tiene conto degli incassi da stadio, la società potrà fare fronte in più modi: attraverso un nuovo aumento di capitale, oltre a quello da 77,6 milioni già stanziato; attraverso i soldi incassati dalla Uefa per la prossima partecipazione all’Europa League; attraverso la cessione «di asset aziendali disponibili, ed in particolare dei diritti pluriennali alle prestazioni sportive dei calciatori», in pratica attraverso le plusvalenze dei calciatori che però, alla fine dell’ultima sessione sono state solo 13 milioni a fronte delle cessioni di Defrel, Gonalons, Kolarov e Schick.
Nonostante i conti in rosso, però, la società ritiene che «il risanamento patrimoniale sarà conseguito con modalità e tempi coerenti con le esigenze del business e con le applicabili disposizioni di legge».