Il minisindaco del III Municipio gioca d’anticipo e annuncia la sua candidatura
dobbiamo a una città che attende un progetto capace di riportarla nel ventunesimo secolo». Caudo, che sembra già inanellare argomenti da campagna elettorale, vorrebbe che la Capitale non fosse più raccontata «come sospesa tra assistenzialismo e degrado ladrone, con una retorica che ci ha fatto male». La sua proposta è quella di contemperare la risoluzione dei piccoli, grandi problemi quotidiani con una prospettiva di più ampio respiro: «Il marciapiede e il cielo».