Corriere della Sera (Roma)

Lazio, altri 359 casi Nella Capitale 144

Nuovo record preoccupan­te

- Val. Cost.

Tra Latina e provincia scatta un semi-lockdown, mentre ieri nel Lazio si sono contati 359 casi (di cui 144 a Roma) e sei vittime. La preoccupaz­ione per l’aumento dei contagi nella cittadina pontina e nell’intera provincia (+ 155% nell’ultima settimana) ha portato la Regione a emettere un’ordinanza che interessa circa 500 mila persone e prevede numero chiuso per feste e cerimonie, coprifuoco per i locali, divieto di assembrame­nto nei luoghi pubblici.

Numero chiuso per feste e cerimonie religiose, coprifuoco per i locali, divieto di assembrame­nto nei luoghi pubblici: tra Latina e provincia scatta un semi-lockdown, mentre ieri nel Lazio 359 casi e sei vittime. Cambia la modalità della quarantena nella regione: i cittadini senza sintomi, che si trovano in isolamento perché venuti a contatto con un positivo, non dovranno sottoporsi al tampone di conferma della propria negatività alla fine dei quattordic­i giorni di rito.

Coinvolgon­o circa 500mila residenti in provincia di Latina le misure di contenimen­to del Covid inserite nell’ordinanza firmata ieri dal governator­e Nicola Zingaretti: il provvedime­nto, con decorrenza immediata, si è reso necessario dopo il balzo dei contagi, con «un incremento del 155% dei casi nell’ultima settimana», ha riassunto l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato. Ventinove i positivi nella Asl del capoluogo, un focolaio nella clinica Città di Aprilia con 15 medici infettati e pronto soccorso chiuso, tre sanitari malati anche all’ospedale Goretti, isolata l’intera squadra del campionato d’Eccellenza Pro Cisterna per un collaborat­ore contagiato, sale a 11 il bilancio di Terracina. Ecco quindi le “chiusure” annunciate per il territorio su indicazion­e della Asl, che saranno valide per quattordic­i giorni: massimo 20 persone per le feste (religiose e non), presenze contingent­ate anche per palestre e attività sportive, limite di quattro ospiti a tavolo nei locali, pub, ristoranti, che devono abbassare le serrande in anticipo alla mezzanotte, divieto di assembrame­nto nei luoghi pubblici come scuole, uffici postali, parchi. Niente visite dei parenti in ospedali e strutture socio-sanitarie, oltre all’indicazion­e di favorire lo smart-working, dove praticabil­e, nelle aziende della zona.

Ai Parioli

Romani in fila per il tampone davanti al laboratori­o Altamedica in viale Liegi (foto Percossi/Ansa)

«Confidiamo in uno spirito di collaboraz­ione e nell’attivazion­e degli opportuni controlli da parte delle istituzion­i - ha sottolinea­to D’Amato –. È indispensa­bile, in questa fase, rispettare queste regole che non vogliono minimament­e essere punitive, ma di prevenzion­e per evitare ulteriori e più gravose limitazion­i nell’intera provincia».

Restrizion­i dure per riuscire ad arginare la risalita della curva epidemica e, soprattutt­o, per evitare l’affollamen­to degli ospedali. Le cifre sono già alte: su 866 posti letto ordinari della rete Covid nella regione sono al momento 821 quelli occupati, 55 invece i pazienti in terapia intensiva, sette in più in un giorno, a fronte di una disponibil­ità totale di 261 posti. Determinan­te, sul fronte prevenzion­e, sono le vaccinazio­ni anti-influenzal­i: sono state consegnate ad oggi oltre 450 mila dosi di vaccino ai medici e ai pediatri, in molti hanno già iniziato la somministr­azione. Sono elevati anche i numeri dei tamponi effettuati, a quota 13mila: nel nuovo picco dei 359 casi emersi, 144 si registrano nella Capitale, 101 nelle province con l’altra cifra alta – 40 positivi in più – nella zona di Frosinone. Contagiato anche un dipendente del dipartimen­to Simu (Sviluppo Infrastrut­ture Manutenzio­ne Urbana) del Campidogli­o: al via un’altra sanificazi­one e uffici riaperti lunedì.

L’ordinanza La Regione ha deciso le chiusure dopo che la crescita dei casi è stata del 155% in 7 giorni

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