Coccoluto: «Il mondo cambia e per noi ragazzi è una sfida»
La corona d’alloro, il brindisi, la torta... In casa con la famiglia. Si è laurato a distanza in nuove tecnologie dell’arte con indirizzo sound design Gianmaria Coccoluto, 26 anni, che ammette: «Da remoto non è come l’hai sempre immaginato, l’online toglie solennità, l’ansia dell’attesa». E però, sebbene con la pandemia lo scenario sia radicalmente mutato, l’entusiasmo e la freschezza dei suoi anni lo vedono impegnato in numerosi progetti: «Ho tanta voglia di fare, ma anche un po’ di paura... Mi sono chiesto: “Possibile che il mondo all’improvviso sia cambiato senza che me ne accorgessi?”. È un colpo duro per noi ragazzi». Se non fosse che, con la maturità dimostrata da molti suoi coetanei a dispetto della narrazione che li vuole indifferenti, in questo tempo rallentato ha trovato la sua dimensione: «Bisogna continuare a studiare, lavorare, inseguire i propri sogni malgrado le forti limitazioni. Mi sto ancora guardando intorno per capire quali opportunità può aprirmi la laurea». Nei mesi scorsi si è concentrato sulla produzione: «Sta per uscire un singolo come GNMR e da qui a dicembre pubblicherò un Ep, oltre a lanciare la mia etichetta». Figlio di Claudio Coccoluto, è cresciuto in un contesto in cui la musica «è sempre stata il pane quotidiano», nonostante l’abbia respirata in modo quasi inconsapevole prima di scoprirsi grande appassionato: «All’inizio non ero così interessato. Conoscevo il mondo del clubbing e del djing, ma era come se non ci avessi mai pensato, finché un giorno ho provato per gioco i piatti a casa di un amico. E tornato a casa ho detto: “Pa’, mi piace, mi diverto”».