Morì per un buca, rischia il processo chi non fece manutenzione
Chiuse le indagini sull’incidente che costò la vita a un centauro a Labaro nel 2018: sotto accusa la ditta che aveva l’appalto per la manutenzione e la sicurezza. Il direttore di La7, Andrea Salerno: «Segnaliamo le buche con lo spray». Su via Laurentina un camion abbatte un ponte pedonale.
Prima la buca, profonda 1,8 centimetri. Poi la gibbosità, alta 3,8 centimetri. Irregolarità stradali che, secondo la procura, hanno causato l’incidente in cui il 12 dicembre del 2018 Luca Tosi Brandi, 20 anni, è morto in via del Labaro andando a schiantarsi con la moto contro un muro dopo aver perso l’equilibrio nel tentativo di schivarle. Che, sempre per la procura, non sono stati né rimossi né segnalati da chi avrebbe avuto il dovere di garantire la sicurezza della strada, cioè la ditta Sisters Immobiliare, vincitrice dell’appalto per la sorveglianza e manutenzione in via del Labaro. Carenze per cui ora Vita Calò, rappresentante legale della Sisters Immobiliare, e Mauro Macchi, il responsabile della sorveglianza della medesima società, rischiano di finire sotto processo con l’accusa di omicidio stradale. Reato per cui sono previsti sette anni di reclusione in caso di condanna. Nei loro confronti il pm Erminio Amelio ha chiuso le indagini, atto che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio.
La Sisters Immobiliare ottiene l’appalto dal Municipio XV il 6 febbraio del 2018. Il capitolato impone l’obbligo di garantire la sicurezza stradale attraverso due compiti. Il primo: riparare la strada. Il secondo: segnalare la presenza di eventuali irregolarità. Tuttavia, il 12 dicembre di due anni fa gli indagati non adempiono ai loro doveri. Luca, dopo aver superato con «29» un esame d’infermieristica, s’immette su via del Labaro ma, quando arriva all’altezza del civico 125, si trova all’improvviso davanti due ostacoli sull’asfalto: la buca e la gibbosità. Con una manovra tenta di scansarli ma senza successo, schiantandosi contro un muro. «Siamo soddisfatti dell’esito delle indagini. La famiglia cerca giustizia», dice l’avvocato Domenico Musicco, il legale che, come presidente dell’Associazione nazionale vittime incidenti stradali, rappresenta la famiglia Brandi.
Il pm ha evidenziato attraverso una consulenza in 3D le sconnessioni sulla strada che hanno provocato l’incidente. Lo stesso tipo di ricostruzione è stato utilizzato per accertare come sia morta Elena Aubry in via Ostiense il 6 maggio del 2018. Sua madre, Graziella Viviano, ha più volte proposto di segnalare le buche con un cerchio sulla strada per allertare i motociclisti del pericolo. A sposare quest’idea è anche Andrea Salerno, il direttore di «La 7», che lo scorso 17 settembre è caduto con la Vespa per una buca. Incidente che l’ha costretto in ospedale tre settimane. Subito dopo la caduta, ha twittato: «Grazie @Roma per come ci addestri tutti al motocross...». Il direttore, sempre su Twitter, ha ripreso l’idea della mamma di Elena: «Invito i centauri romani a segnalare sempre ogni buca, ogni pericolo. Fatelo con la vernice… Una buca non è per sempre, ma purtroppo può diventarlo».
E ieri sulla Laurentina un ponte ciclabile è crollato dopo l’urto accidentale di un camion. Non ci sono stati feriti.
❞ Il pm Omicidio stradale per chi nell’azienda doveva riparare le irregolarità del manto d’asfalto
❞ L’avvocato La famiglia del 20enne morto a Labaro per una caduta in moto è soddisfatta delle indagini
❞ Andrea Salerno (La7) Invito tutti i romani a segnalare anche con la vernice ogni pericolo sull’asfalto