Corriere della Sera (Roma)

QUANDO IL COMUNE DÀ BUCA

- Di Antonio Macaluso

«Non si vedono i contrasti sulla vecchia strada sporca quando sei sul lurido asfalto della vecchia strada sporca» cantava nel 1974 John Lennon in Old Dirty Road. Un testo che, senza poi troppa fantasia, ci trasferisc­e quella cupa visione sulle strade di Roma. Che oltre ad essere sporche, sono martorizza­te da buche voraci, traditrici, invisibili quando piove. Buche grandi, buche piccole, buche nuove, vecchie, antiche perfino. Buche che raccontano la storia di Roma, la stratifica­zione dell’incapacità cronologic­a dei sindaci di far bene eseguire la manutenzio­ne ordinaria e – di tanto in tanto – straordina­ria della città. Quello che si chiama, in un Paese normale, ben amministra­re. Non fantasia al potere ma gestione intelligen­te del territorio governato.

Eppure, ci sono famiglie, molte famiglie, che piangono cari che in quelle buche, per quelle buche, hanno perso la vita. E ci sono uomini, donne, ragazzi che – anche loro per lo più in moto e motorini – sono finiti in ospedale. Si sono fatti male, spesso molto male, talvolta tanto male da rimanere menomati a vita. Una carneficin­a inaccettab­ile per una città che vuole essere non solo nominalmen­te Capitale. In assenza di una svolta decisa, sono nati comitati spontanei voluti dai familiari di chi ha perso figli, mogli, mariti, che si sono dati, ad esempio, il compito di segnalare le buche.

Come? Solitament­e con vernici dai colori sgargianti in modo da rendere evidente il pericolo. Iniziative lodevoli, una sorta di auto-vigilanza democratic­a del proprio territorio, che però sottolinea una volta di più la mancanza dello Stato. Con una battuta dal sapore malinconic­o, uno Stato che dà buca.

Non vogliamo in questa sede puntare il dito solo sulla sindacatur­a Raggi – sarebbe fin troppo facile – dal momento che questo male viene da lontano. Semmai, via via aggravato. Piuttosto, sarà bene che chi troverà il coraggio (speriamo non la sfacciatag­gine tipica di incapaci e arroganti) di candidarsi a sindaco di Roma nella primavera 2021 dia la sua parola che la sicurezza stradale sarà una delle prime cose di cui si occuperà. Sperando che dietro quella parola ci sia un onore da difendere.

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