QUANDO IL COMUNE DÀ BUCA
«Non si vedono i contrasti sulla vecchia strada sporca quando sei sul lurido asfalto della vecchia strada sporca» cantava nel 1974 John Lennon in Old Dirty Road. Un testo che, senza poi troppa fantasia, ci trasferisce quella cupa visione sulle strade di Roma. Che oltre ad essere sporche, sono martorizzate da buche voraci, traditrici, invisibili quando piove. Buche grandi, buche piccole, buche nuove, vecchie, antiche perfino. Buche che raccontano la storia di Roma, la stratificazione dell’incapacità cronologica dei sindaci di far bene eseguire la manutenzione ordinaria e – di tanto in tanto – straordinaria della città. Quello che si chiama, in un Paese normale, ben amministrare. Non fantasia al potere ma gestione intelligente del territorio governato.
Eppure, ci sono famiglie, molte famiglie, che piangono cari che in quelle buche, per quelle buche, hanno perso la vita. E ci sono uomini, donne, ragazzi che – anche loro per lo più in moto e motorini – sono finiti in ospedale. Si sono fatti male, spesso molto male, talvolta tanto male da rimanere menomati a vita. Una carneficina inaccettabile per una città che vuole essere non solo nominalmente Capitale. In assenza di una svolta decisa, sono nati comitati spontanei voluti dai familiari di chi ha perso figli, mogli, mariti, che si sono dati, ad esempio, il compito di segnalare le buche.
Come? Solitamente con vernici dai colori sgargianti in modo da rendere evidente il pericolo. Iniziative lodevoli, una sorta di auto-vigilanza democratica del proprio territorio, che però sottolinea una volta di più la mancanza dello Stato. Con una battuta dal sapore malinconico, uno Stato che dà buca.
Non vogliamo in questa sede puntare il dito solo sulla sindacatura Raggi – sarebbe fin troppo facile – dal momento che questo male viene da lontano. Semmai, via via aggravato. Piuttosto, sarà bene che chi troverà il coraggio (speriamo non la sfacciataggine tipica di incapaci e arroganti) di candidarsi a sindaco di Roma nella primavera 2021 dia la sua parola che la sicurezza stradale sarà una delle prime cose di cui si occuperà. Sperando che dietro quella parola ci sia un onore da difendere.