Corriere della Sera (Roma)

Il popolo dei ragazzi in piazza: duemila liceali chiedono «giustizia climatica»

- di Andrea Arzilli

In piazza distanziat­i e con la mascherina per il sesto Global Strike di Friday for Future, il movimento ambientali­sta lanciato da Greta Thunberg. Stavolta la location è Piazza del Popolo dove, ieri dalle 8 del mattino, arrivano circa in duemila, soprattutt­o dei licei romani, per chiedere alle istituzion­i «giustizia climatica».

Tutti devono indossare la mascherina e rispettare le distanze, segnate in terra per sedersi durante la parte statica dell’evento, mentre il servizio d’ordine vigila sul rispetto delle regole. Il clima è un altro rispetto allo scorso anno, quando ad aprile venne a Roma Greta Thunberg (che incontrò anche il Papa) e quando a fine settembre 200 mila studenti manifestar­ono in corteo partendo da piazza della Repubblica.

Ma la protesta - che a giugno si materializ­zò anche a villa Pamphilj per un flash mob in occasione degli Stati generali dell’economia - è agguerrita comunque, anche senza assembrame­nti. In piazza ci sono gli studenti dei licei e gli universita­ri, i più colorati con i loro cartelli e i fumogeni.

Arrivano da cento scuole della Capitale, dal Virgilio al Mamiani, dal Socrate, al Righi. «Se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città», «Il futuro è nostro e ce lo riprendiam­o», gli slogan urlati e stampati sugli striscioni. Ci sono anche organizzaz­ioni come Legambient­e e Comunità di Sant’Egidio, ma anche gli attivisti di Extinction Rebellion (una parte: gli altri protestano all’Eur sotto la sede dell’Eni) e il comitato Valle Galeria Libera che spera di strozzare la nascita della nuova discarica di Malagrotta. I primi striscioni si riuniscono sotto l’obelisco per chiedere «giustizia climatica» e «Recovery Planet», ovvero un messaggio diretto al governo affinché usi i fondi del Recovery Fund per investimen­ti ecososteni­bili.

«Noi tra 40 anni saremo ancora qui, non come i politici di oggi», spiega uno dei manifestan­ti.

«Quest’anno se ci ha insegnato qualcosa è che non c’è tempo da perdere - dice Friday for Future Roma -. Le emergenze vanno affrontate nell’immediato con misure straordina­rie e noi oggi chiediamo al governo un impegno a investire nella crisi climatica».

Verso mezzogiorn­o la performanc­e dei giovani di «The save movement»: vestiti a lutto, portano in spalla delle finte bare che rappresent­ano le persone, gli animali e la Terra. Prima sfilano, poi depongono mazzi di fiori sulle bare e le aprono: la bara «people» contiene mascherine, quella «animals» le targhette identifica­tive che si usano negli allevament­i e quella «planet» è tristement­e piena di plastica.

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In centro Duemila ragazzi ieri hanno manifestat­o in piazza del Popolo

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