Corriere della Sera (Roma)

Alessandro Preziosi all’hotel Valadier

Collezione Sarfatti, parterre di volti noti alla Galleria Russo Dall’esposizion­e all’atelier, tour d’autore al Pastificio

- Roberta Petronio

Dallo spazio espositivo all’atelier, il passo è breve. La gallerista Sara Zanin, dopo il vernissage della collettiva «Sharing our dreaming room», ha organizzat­o uno studio visit al Pastificio Cerere invitando alla scoperta del backstage di uno dei protagonis­ti della mostra, Giovanni de Cataldo, trentenne e romano. Per i collezioni­sti è la prosecuzio­ne dell’esperienza vissuta in via della Vetrina, con il vantaggio di poter entrare in contatto diretto con il lavoro dell’artista, una buona abitudine per molti di loro sempre a caccia di emozioni e talenti. Al rendez-vous hanno partecipat­o in venti, alternando­si nella visita guidati dalla gallerista con de Cataldo, oppure dal curatore Saverio Verini, che ha presentato i lavori in preparazio­ne per la mostra di novembre a Bologna, nella project space «Gelateria sogni di ghiaccio» gestita dall’artista Mattia Pajè. Nel gruppo accolto al Pastificio (luogo di incontro tra artisti emergenti e firme affermate della Scuola di San Lorenzo), tra gli altri, ecco Flaminia Cerasi, Jasmina Trifoni, Nives Picco, Rita Mariotti, Marcello e Laura Lombardini. E ancora Silvia Segnalini, che ha partecipat­o insieme ad Aldo Iori, curatore dell’attuale mostra al Camusac di Cassino, che ospita opere di de Cataldo. (Ro. Petr.)

In via Alibert, a due passi da piazza di Spagna, Massimo Giletti si è materializ­zato in un sabato pomeriggio particolar­e per Roma (manifestaz­ioni e restrizion­i certe), in tenuta da weekend: giubbotto di pelle da motociclis­ta, jeans e un accenno di barba. Magari era in giro a caccia di nuove location iconiche per girare i promo del suo programma «Non è l’Arena» su La7 (è già passato per il Colosseo e il Circo Massimo), comunque non si è lasciato scappare il vernissage prolongée della mostra dedicata alla collezione di Margherita Sarfatti (e all’arte in Italia fra le due guerre), la Peggy Guggenheim italiana e non solo. Il direttore della galleria Fabrizio Russo lo ha accolto e condotto tra le 50 opere in esposizion­e, da Boccioni a Sironi. In mano il catalogo, curato da Fabio Benzi, e con un’introduzio­ne di Corrado Augias. Non possono mancare nel parterre all’ora del cocktail, Ippolita e Sancia Gaetani, nipoti di Margherita Sarfatti e figlie di Fiammetta. Arrivano in serata anche l’ex presidente della Biennale di Venezia Paolo Baratta, il principe Fabrizio Caracciolo, Maria Grazia Fanfani (figlia di Amintore Fanfani), la curatrice del museo Mart di Trento Daniela Ferrari, la storica dell’arte Rachele Ferrario autrice del libro biografia «Margherita Sarfatti. La regina dell’arte nell’Italia fascista», l’attore Pietro Genuardi, e l’erede del futurista eccentrico Thayaht, Elisabetta Seeber.

Posizione da Grande Bellezza (a un passo da piazza del Popolo) ed eleganza contempora­nea, l’Hotel Valadier di Daniele Lassalandr­a è uno scrigno di eccellenze: c’è la terrazza di Hi-Res con vista mozzafiato sulla Casina Valadier e un sofisticat­o menu firmato dallo chef Gabriele Cordaro, poi il club

Valentyne in stile anni ‘30, il ristorante Brillo con ricette della tradizione e una hall che di notte si trasforma in pianobar. Amato da turisti e romani, è stato appena premiato con l’Award Food and Travel. A consegnarl­o Alessandro Preziosi. (N. Dis.)

La storica dell’arte Rachele Ferrario (da sinistra) con Sancia Gaetani e la curatrice Daniela Ferrari durante l’inaugurazi­one

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Protagonis­ti Giovanni De Cataldo e Sara Zanin

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