LA TUTELA DEL VERDE ROMANO TRA RECOVERY FUND E REALTÀ
Caro Conti, ho letto con attenzione un recente articolo di fondo di Fabio Filocamo. Ho appreso che la Giunta Capitolina ha elaborato 159 schede di opere e servizi per richiedere i contributi del Recovery Fund. Vorrei suggerire alla Sindaca di aggiungerne una: il recupero, la ristrutturazione e la rivitalizzazione dei parchi e dei giardini pubblici cittadini. Se è vero che si punta alla trasformazione dei territori con politiche green, e se è vero che a tale scopo sarà destinato il 40% del contributo, come non approfittare con progetti mirati su Villa Borghese, sul Parco della Caffarella, sulle terme di Caracalla, su Villa Ada e, tra i parchi meno estesi, ma non meno importanti, Villa Lais e Villa Lazzaroni a me molto cara, ma su tutte le aree verdi con priorità a quelle più degradate. Sarebbe un investimento a sicuro vantaggio delle prossime generazioni, alle quali demandare la conservazione, la cura e il decoro. Gaetano Villani
Sul «libro dei sogni» delle 159 schede, la «memoria della Giunta» del 28 agosto 2020, c’è un a richiesta di 200 milioni per le ville storiche. Intanto, nonostante lo sbandierato appalto da 48 milioni per il verde di settembre, il degrado galoppa. pconti,@corriere.it