Corriere della Sera (Roma)

Proietti, le proprietà del re degli ambulanti

I carabinier­i sui redditi del re degli ambulanti

- G. De Santis

Una dichiarazi­one al Fisco nel 2013 - pari ad un reddito di 363 euro (e 4 centesimi). E una casa di cinque vani, comprata nel 2014 in zona Alessandri­no, ad un prezzo significat­ivo (considerat­e le entrate dichiarate): 275mila euro. Circostanz­a che ha posto la situazione di Martina Proietti, figlia del ras degli ambulanti Augusto (titolare di «un monopolio del commercio ambulante dei prodotti non alimentari»), all’attenzione dei carabinier­i del Nucleo operativo Roma Eur. Sulla stessa «linea» anche i redditi dei famigliari di Martina Proietti: tra il 2012 e il 2015 sua sorella Giulia e la madre di entrambe, Anna Menturli, non hanno prodotto un solo centesimo.

A pochi metri dall’acquedotto Alessandri­no. Cinque vani. Prezzo d’acquisto: 275mila euro. È la casa comprata nel luglio del 2014 da Martina Proietti, figlia del ras degli ambulanti Augusto. A rendere l’acquisto «significat­ivo», secondo i carabinier­i del Nucleo operativo Roma Eur, è la circostanz­a che Martina nel 2013 ha dichiarato al Fisco 363 euro (e 4 centesimi). E tra il 2012 e il 2015 sua sorella Giulia e la madre di entrambe, Anna Menturli, non hanno prodotto un solo centesimo.

L’acquisto è una delle anomalie segnalate dai carabinier­i nell’informativ­a di maggio 2017 sull’impero di Augusto Proietti, titolare di «un monopolio del commercio ambulante dei prodotti non alimentari». Il suo gruppo – per i militari – ha legami con la famiglia Tredicine, monopolist­a del settore alimentare, finita nel mirino della Procura con l’arresto di Dino Tredicine il mese scorso. Rapporti grazie ai quali le due famiglie, secondo gli investigat­ori, hanno creato un duopolio in città.

Tornando al tesoro dei Proietti, il patriarca Augusto, indagato con i figli Alessandro e

Claudio (ma non Martina, Giulia e la madre) per associazio­ne per delinquere aggravata dal metodo mafioso, è proprietar­io di tre magazzini all’Esquilino. C’è poi la società «Martina immobiliar­e», di cui Proietti è titolare al 99%, a cui sono riconducib­ili un’abitazione in via Leopardi, all’Esquilino, e quattro magazzini nella stessa zona. Tre dei quali comprati a 299 mila euro. La stessa società possiede anche una casa a Cappadocia (L’Aquila), acquistata per 59 mila euro.

La «Martina immobiliar­e», nata nel 2007, ha presentato un bilancio (in perdita) solo nel biennio 2010-2011. Negli altri anni l’informativ­a non riporta documenti attestanti entrate e uscite. Lo stesso Proietti, dal 2010 al 2015, ha dichiarato redditi in media di 15 mila euro l’anno. Come si giustifica­no allora le fortune della famiglia? Per gli investigat­ori, è il commercio ambulante che assicura ingenti ricavi attraverso «metodi mafiosi». La galassia delle bancarelle riconducib­ile a Proietti va da piazzale Flaminio a Campo dei Fiori fino a piazza Vittorio.

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