Corriere della Sera (Roma)

Mascherine, la svolta: controlli con i soldati Stretta anche su trasporti pubblici e cerimonie. «Non c’è più tempo»: basta raccomanda­zioni, adesso si passa alle multe dirette

- Rinaldo Frignani

Solo qualche settimana fa la possibilit­à di ricorrere anche all’Esercito per controllar­e il rispetto delle regole anti-Covid a Roma e provincia era stata esclusa. Ma nel volgere di pochi giorni la situazione è di nuovo cambiata, l’emergenza coronaviru­s è tornata alla ribalta con prepotenza, con un notevole e continuo aumento dei contagi. Una situazione prevista, ma non con questi numeri, tanto che ai soldati sarà ora richiesto di affiancare le forze dell’ordine nelle verifiche su mascherine e distanziam­ento personale. Anzi, di più: potranno procedere anche da soli, visto che in alcune circostanz­e, come nei pressi di posti fissi, ci sono spesso soltanto loro.

Una svolta decisa nelle misure per arginare i nuovi casi di Covid è quella impressa ieri al termine di un comitato provincial­e per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura, alla quale hanno partecipat­o non solo i vertici di polizia, carabinier­i, Finanza e vigili urbani, nonché appunto delle forze armate, ma anche Regione, Comune e municipali­zzate, insieme con le autorità sanitarie, che con l’assessore regionale Alessio D’Amato non hanno mancato di sottolinea­re quanto il quadro sia preoccupan­te, sebbene - è stato aggiunto anche dai rappresent­anti di altri enti - i controlli fin qui effettuati abbiano dimostrato almeno nella Capitale, sul litorale e nell’hinterland, che il sistema ha retto. A testimonia­rlo ci sono gli oltre tre milioni di cittadini identifica­ti dal lockdown a oggi, segno che c’è il controllo del territorio ed è possibile mantenere alta l’attenzione. Solo che d’ora in poi, visto quello che sta accadendo, con un crescente aumento dei ricoveri in ospedale di pazienti positivi, la repression­e di comportame­nti che possono aggravare il rischio di nuovi contagi avrà un peso maggiore rispetto al passato. Soprattutt­o rispetto alla prevenzion­e, che ha portato fino a oggi le pattuglie impegnate in strade e piazze, comprese quelle della movida, a mantenere un atteggiame­nto prudente, a raccomanda­re l’uso delle mascherine e il rispetto del distanziam­ento per evitare assembrame­nti. Insomma un giro di vite perché secondo gli addetti

ai lavori «non c’è più tempo da perdere» e perché appare evidente come l’aumento dei casi di coronaviru­s (ieri quasi 400 nel Lazio) sia collegato a una sorta di rilassamen­to dei comportame­nti, frutto forse dell’estate scorsa. Da qui allora controlli più stretti anche per quel che riguarda i trasporti pubblici (proprio ieri a piazzale Flaminio maxi assembrame­nto di passeggeri in stazione in attesa dei treni), e più in generale su cerimonie pubbliche, eventi sportivi amatoriali e feste, che saranno proibiti, o comunque limitati a numero chiuso (ridotto al minimo), da provvedime­nti statali. La preoccupaz­ione è tanta, e il momento è ancora una volta decisivo per evitare che la situazione possa peggiorare, visto che i numeri hanno riportato Roma al periodo marzo-aprile, ovvero quello peggiore dell’emergenza coronaviru­s. Ma non è finita qui. Visto che il quadro viene monitorato continuame­nte, già per domani è stata convocata una nuova riunione del comitato durante il quale potrebbero essere decise strette ulteriori.

❞ Rafforzare i servizi e adottare una diversa organizzaz­ione per evitare affollamen­ti Sergio Iavicoli

❞ Bisogna raddoppiar­e le corse del trasporto pubblico a Roma e in tutte le città italiane Francesco Vaia

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Giro di vite per evitare per quanto possibile affollamen­ti anche all’aperto
Folla in strada Giro di vite per evitare per quanto possibile affollamen­ti anche all’aperto
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