Corriere della Sera (Roma)

Metro, ore di punta e di assembrame­nti

Treni sold out, distanziam­ento addio

- Claudio Rinaldi

Scene di ordinario assembrame­nto sui convogli della metro capitolina. Con buona pace delle norme anti-Covid. Alle ore di punta, e ovviamente nelle tratte più battute, i passeggeri si ritrovano stipati come sardine (con mascherina). Controlli, zero o quasi. E se, soprattutt­o a Termini, la folla sui treni un po’ allenta, ecco che il mancato distanziam­ento si sposta nei tunnel di passaggio e sulle scale mobili, molte delle quali fuori uso. Meno critica la situazione sui bus.

«Che le devo dire? Siamo appiccicat­i, sembriamo delle sardine. È così tutte le mattine, ormai sono abituata». Ore 7:45, fermata della Metro B di Piramide. Anna, 59 anni, arriva da Ostia, sta per scendere al Colosseo. Lavora per una ditta di pulizie ed è diretta a Piazza di Spagna. Si nota tra gli altri pendolari perché indossa due mascherine, una Ffp2 sotto e una chirurgica sopra: «Meglio abbondare. Lo so, sembro ridicola, ma ho paura. D’altronde - dice - come faccio a stare tranquilla con tutta questa gente? Ha visto, è complicato persino entrare». Il treno è pieno, tutti però coprono bocca e naso con il dispositiv­o individual­e di sicurezza. «I cittadini mi sembrano molto responsabi­li, rispettano le regole. Il problema non sono loro, ma chi ci governa. Avevo letto che avrebbero potenziati i trasporti, ma dove?», si chiede prima di scendere. La percezione di Anna, ma anche di altri cittadini è che, soprattutt­o nelle ore di punta, ci vorrebbero più corse per evitare assembrame­nti pericolosi.

«Se la prendono con noi per la movida, ci hanno bollato come degli untori - afferma un diciottenn­e che sta andando a scuola al liceo Visconti -, peccato però che trovo sempre più caos nella metro rispetto a quando esco con i miei amici». «Adesso vogliono persino controllar­ci denno tro casa. Perché non fanno i controlli sui trasporti pubblici? Qui ce ne sarebbe davvero bisogno», ribatte un avvocato in giacca e cravatta che sta andando verso il tribunale. Autobus e metropolit­ane non dovrebbero superare l’80% di capienza massima, ma a vigilare gli accessi non c’è nessuno.

Una volta arrivati poi alla stazione Termini, il treno si svuota, ma seguendo il flusso di gente è possibile osservare come gli assembrame­nti si spostino solo di qualche metro, nei corridoi e nei passaggi di accesso all’altra linea della metro. E il motivo è semplice: almeno la metà delle scale mobili non funzionano. «Soormai mesi che sono transennat­e. Pensavo che almeno in questa situazione si sbrigasser­o con la manutenzio­ne e invece nulla», commenta un controllor­e dell’Atac. Il treno in direzione Battistini è, se è possibile, ancora più affollato. Entrare diventa un’impresa, tanto che alcune comitive di ragazzi sono costrette a dividersi. «A scuola professori e bidelli sono tutti così attenti, qui invece non vedo affatto la stessa attenzione», fa notare allargando le braccia una quindicenn­e. «È un delirio ovunque, ma forse la situazione più critica l’ho vista sul regionale da Fiumicino», si spinge a dire un signore diretto ai Parioli.

Non sembra critica invece la condizione degli autobus, dove in molti casi si rispetta anche la distanza di un metro tra le persone. «Non c’è alcun problema», è il commento secco dell’autista della linea 40. Non la pensa esattament­e così una badante rumena: «Arrivo dalla Nomentana e sul 90 c’era un sacco di gente. C’è ancora molto da fare. Forse devono ancora prendere le misure».

Molto comunque dipende dagli orari. Il tram per esempio che si ferma su piazza dei Cinquecent­o si inizia a riempiere solo verso le 9 di mattina. «Sulle metro si vedono più assembrame­nti tra le 7 e le 8, mentre sugli altri mezzi pubblici un po’ di confusione si crea dopo», spiega uno dei responsabi­li del capolinea di Termini che tiene a specificar­e come i lavoratori, dal loro, ce la stanno mettendo davvero tutta. «Noi autisti e macchinist­i ci stiamo facendo in quattro per dare un servizio più efficiente e sicuro. Certo però - conclude -, qualche mezzo in più in alcuni particolar­i momenti della giornata forse potrebbe aiutare. Ma questo non dipende da noi».

Siamo appiccicat­i, ed è così proprio tutte le mattine, purtroppo ormai sono abituata Anna, 59 anni

❞ Se la prendono per la movida ma c’è sempre più caos nella metro di quando esco con gli amici... Studente del Visconti

Capienza Non dovrebbero superare l’80 per cento di capienza ma non ci sono verifiche

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Nelle foto Ansa (di Massimo Percossi) scattate ieri mattina, la folla sulla banchina della linea A della metro romana
Banchina Nelle foto Ansa (di Massimo Percossi) scattate ieri mattina, la folla sulla banchina della linea A della metro romana
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