«Nozze già rinviate, ora non rinunciamo ai nostri invitati»
Eventi, crollo fino al 90%. «Equiparati alle mamme che preparano le feste in casa, ma noi siamo professionisti»
Futuri sposi ribelli. I primi a disubbidire alle restrizioni contenute nell’ultimo Dpcm potrebbero essere loro: «Dopo aver rinviato il matrimonio, non sono disposti a rinunciare agli invitati». Ma ora ville, catering e organizzatori, dovranno fare i conti con il limite dei 30 partecipanti.
Araccontare le frustrazioni dei consorti è Alessia Marrone, wedding planner: «È impossibile dire ad amici e parenti “tu vieni, tu no” a pochi giorni dall’evento, dopo aver modificato la data e attuato tutte le restrizioni previste». Sono gli ultimi matrimoni dell’anno prima di novembre, dedicato ai defunti, nel quale tradizionalmente non ci si sposa. «Sono stati mesi disastrosi – spiega Marrone –: il 90% dei matrimoni che dovevo organizzare è stato rimandato al 2021, gli eventi aziendali sono stati tutti annullati per la crisi economica che ha colpito tutti. Allestimenti di negozi o uffici, cene di Natale, tutto saltato».
Anche dalle strutture dedicate agli eventi si commenta con esasperazione la nuova misura. «Non riusciamo a capire perché noi dobbiamo avere massimo 30 persone, mentre non ci sono limitazioni di capienza per i ristoranti» sono le perplessità di Maria Flavia Liotta, direttrice di villa Dafne Majestic in zona Giustiniana. «Ci atterremo alle regole del governo, ma sono studiate male perché a differenza di un qualsiasi locale, occasioni come i banchetti nuziali raccolgono di più persone congiunte». A villa Majestic intanto si è deciso di sospendere gli eventi in programma nei prossimi giorni pur «avendo fatto acquisti, dai vini alla pasticceria, senza contare il personale». Una situazione che potrebbe far nascere contenziosi tra sposi e strutture ricettive.
C’è chi intanto ha dovuto già far fronte ai rimborsi, come l’azienda Music Wedding Rome: «Abbiamo dovuto dare indietro i soldi a circa il 10% dei nostri clienti in una stagione che ha visto slittare al prossimo anno l’80% degli eventi e quindi degli incassi», spiega il direttore Riccardo Vinciguerra. Un mondo, quello della musica e dell’intrattenimento, già fortemente compromesso dallo stop al ballo. «A marzo c’era la speranza che sarebbe tutto passato presto. Ora invece c’è molta più incertezza e spesso si decide di rimandare la cerimonia a data da destinarsi». Ma è sui rimborsi che il direttore di Music Wedding Rome si aspettava un aiuto da parte del governo: «A differenza del turismo noi non possiamo fare voucher. Era qui che si doveva intervenire».
Anche Giorgia Mordanini, wedding planner da dieci anni, si sente «offesa» dalle ultime restrizioni: «Ci hanno equiparato alla mamma che organizza in casa la festicciola mentre è in attesa dell’esito di un tampone, ma noi siamo dei professionisti che hanno sempre lavorato rispettando tutte le regole». Dei dodici eventi che la wedding planner aveva in agenda ne è riuscita a chiudere solo tre: «Ma ho dovuto comunque pagare tutte le tasse».
Aziende Sono stati annullati tutti gli appuntamenti di solito previsti anche prima di Natale