Prati choc, muore in bici sulla ciclabile
Incidente ieri sul lungotevere della Vittoria: la vittima ha tamponato un altro biker
«L’ho già incontrato altre volte, proprio su questa ciclabile». Poche parole, lo sguardo fisso a terra, sul marciapiede del lungotevere della Vittoria, dove spicca una macchia di sangue che i vigili urbani hanno cerchiato di bianco. Il ciclista è sconvolto, risponde a malapena alle loro domande: poco lontano da lui c’è il corpo di un altro appassionato, coperto da un telo fino alle gambe.
Fino a tarda notte gli agenti del Gruppo Prati hanno indagato per dare un nome al ciclista che è caduto dopo aver tamponato, toccato la ruota di un altro sportivo che lo precedeva e ha sbattuto con violenza la testa contro un’auto, una Mazda grigia, parcheggiata sulle strisce blu con tanto di tagliando di pagamento. La vittima, in tenuta sportiva, con caschetto e scarpette professionali, non aveva documenti al seguito, ma solo la chiave-telecomando di un’auto che è stata provata a lungo dai vigili urbani nella speranza di trovare la vettura. In attesa che qualcuno si presentasse per sporgere denuncia di scomparsa, gli investigatori hanno anche sentito il secondo ciclista. Si ipotizza che a provocare la collisione, una novità nella casistica degli incidenti stradali a Roma, possa essere stata una manovra sbagliata da parte di uno dei due, ma è ancora presto per poter trarre delle conclusioni. Le biciclette, modelli molto tecnici, sono state sequestrate mentre si attendono i risultati dell’autopsia. Il secondo ciclista, che ha soccorso la vittima insieme con alcuni passanti, è stato sottoposto agli esami del sangue come in un qualsiasi incidente stradale. Esaminate poi le condizioni della pista ciclabile per capire se a provocare tamponamento e caduta possa essere stato qualche dissesto dell’asfalto, anche se così non sembra. Gli agenti della Municipale hanno svolto i rilievi vicino al punto dove nel giugno di due anni fa morirono lo chef Alessandro Narducci e la sua collega Giulia Puleio, travolti in scooter dalla Mercedes Classe A guidata da Fabio Feola, condannato nel novembre scorso a quattro anni per duplice omicidio stradale. E a questo punto non si esclude che anche il ciclista coinvolto nell’incidente mortale di ieri pomeriggio possa finire sotto inchiesta, almeno come atto dovuto.