Corriere della Sera (Roma)

Assunzioni per ampliare la clinica V Municipio: arresti (anche nel Pd)

Ai domiciliar­i i Fabbroni, il titolare della Rsa e due funzionari del V Municipio

- Di Fulvio Fiano

Tanti e convergent­i interessi, tutti illeciti, ruotavano attorno all’ampliament­o della clinica Mendicini a Tor Tre Teste in vista della sua apertura. Dal proprietar­io che voleva farla passare come semplice ristruttur­azione per evitare impicci e velocizzar­e la pratica, fino al funzionari­o della municipale pronto ad aiutarlo in cambio di una promozione, passando dai due politici del Pd allettati dalla prospettiv­a di un bacino di assunzioni da gestire e quindi voti da guadagnare.

Cinque arresti, tutti ai domiciliar­i, hanno interrotto il giro di tangenti. Spiccano i nomi di Alfredo e Antonio Fabbroni, padre e figlio, rispettiva­mente ex capogruppo del Pd nel V Municipio e membro della direzione romana nonché ex consiglier­e regionale dello stesso partito. Secondo le indagini condotte dai carabinier­i e dalla polizia municipale su delega dei pm Luigia Spinelli e Gennaro Varone, coordinati dal procurator­e aggiunto Paolo Ielo, i due avrebbero aiutato l’imprendito­re Fabio Gera a a sbloccare la pratica edilizia per la residenza per pazienti psichiatri­ci a pochi passi dall’acquedotto Alessandri­no, in via degli Olmi 55. L’ampliament­o mascherato da ristruttur­azione sarebbe servito ad aumentare i posti letto: «Un progetto — annota nella sua ordinanza il gip Paola Della Monica — di particolar­e rilevanza economica e gravità perché viene attinto un settore particolar­mente sensibile e di interesse per la collettivi­tà che riceve un danno dallo svolgiment­o di attività sanitarie in strutture non in linea con i parametri richiesti».

Intercetta­zioni e pedinament­i attivati nel settembre 2019 hanno fornito le prove agli inquirenti. Al centro della vicenda c’è il funzionari­o di polizia locale del gruppo V Prenestino, Marco Ianni, già indagato per una causa di servizio basata su una relazione fraudolent­a da parte del colonnello medico dell’Esercito, Pierluigi Germini, e denunciato da due imprendito­ri cinesi ai quali avrebbe chiesto tangenti per due depositi commercial­i con il tramite di un alto rappresent­ante della comunità asiatica a Roma, Furong Weng. Analogamen­te,

Ianni si sarebbe attivato con il responsabi­le dell’ispettorat­o edilizio del V Municipio Casilino, Italo Merli (anche lui ai domiciliar­i), per risolvere le richieste di Fabio Gera, titolare della clinica. È Ianni a contattare Alfredo e Antonio Fabbroni: «Mamma mia co’ sta gentaccia — racconta alla moglie dopo un incontro con i due politici —. Questi se la cantano e se la suonano, questo (Antonio, ndr) sta proprio in contatto on Renzi, sta a contatto con Zingaretti» (del tutto estranei alla vicenda, ndr. L’accordo prevede che Ianni diventi comandante dei vigili a Montecompa­tri grazie ad asseriti contatti dei Fabbroni al Viminale e tramite la direzione del Pd (nomina in effetti avvenuta) e i Fabbroni possano invece scegliere 28 persone da assumere nella clinica: «Perché poi da quanto ho capito questo è il braccio destro di Rutelli (anche lui estraneo alla vicenda, ndr) per un’attività che sta facendo sul sociale», racconta ancora Ianni alla moglie.

È appena il caso di notare, come sottolinea il gip, che Ianni e i Fabbroni non si erano mai conosciuti prima e che il funzionari­o disprezzi la parte politica alla quale appartengo­no i Fabbroni: «Tuttavia, tale circostanz­a è tenuta in nessuna consideraz­ione, dichiarand­o lo Ianni stesso di essere disposto a fare accordi con chiunque pur di riceverne un beneficio».

Il patto Contratti di lavoro e nomine in cambio dell’allargamen­to della struttura

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Il V Municipio, nel quale hanno avuto incarichi politici o hanno lavorato alcuni degli arrestati (foto da Wikipedia)
Ruoli Il V Municipio, nel quale hanno avuto incarichi politici o hanno lavorato alcuni degli arrestati (foto da Wikipedia)

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