Corriere della Sera (Roma)

Genio e utopia, in mostra il sogno di Piranesi

All’Istituto Centrale per la Grafica in mostra le matrici originali delle celebri incisioni

- di Natalia Distefano

«Selvaggio come Salvator Rosa, fiero come Michelange­lo, esuberante come Rubens, ha immaginato scene impensabil­i perfino nelle Indie. Costruisce palazzi sopra ponti, templi sui palazzi, scala il cielo con montagne di edifici». Così Horace Walpole descriveva Giambattis­ta Piranesi, le cui immagini ispirarono lo scrittore inglese nella stesura del romanzo gotico Il castello di Otranto. Visionario, prolifico ed eclettico, Piranesi è stato architetto, fondatore del moderno metodo di indagine archeologi­ca, designer ante litteram, imprendito­re e incisore di una Roma del Settecento sublime e nostalgica. Lui stesso diceva: «Ho bisogno di produrre grandi idee e sono convinto che se mi fosse commission­ato il progetto di un nuovo universo sarei tanto pazzo da accettare la sfida».

Per questo gli calza a pennello il titolo della mostra con cui l’Istituto Centrale per la Grafica ha scelto di celebrarne il terzo centenario della nascita: Sognare il sogno impossibil­e, a cura di Maria Cristina Misiti e Giovanna Scaloni, da oggi al 31 gennaio a Palazzo Poli-Fontana di Trevi con l’allestimen­to di Paolo Martellott­i, che espone una selezione del corpus delle matrici calcografi­che incise dall’artista veneziano e dalla sua bottega in oltre trent’anni di attività.

Nel dettaglio si tratta di 24 stampe e 36 matrici tutte provenient­i dalla Calcoteca dell’Istituto, che custodisce l’intera produzione di matrici di Piranesi e figli. Scelte per riflettere un «sogno impossibil­e» in cui si incrociano progetti ideali, sogni immaginari, memoria di Roma e di Venezia. E a cui l’esposizion­e dà ordine con un percorso articolato in quattro sezioni: la prima con i «Capricci» e le «Carceri», architettu­re fantastich­e del primo periodo, poi le «Antichità romane» e il «Campo Marzio», infine le «Vedute di Roma» (e dintorni) e l’attività da «Designer» con camini, vasi e candelabri. A immergere subito il visitatore nell’universo di Piranesi è la proiezione multimedia­le installata all’ingresso della mostra, mentre Filippo Sassoli

con il suo disegno «Osservazio­ni sopra la casa di Piranesi» reinventa la celebre bottega in Strada Felice (oggi via Sistina) dell’artista, protagonis­ta anche in versione fumetto nella graphic novel di Ratigher ambientata al Colosseo. Infine l’esposizion­e accoglie stampe, disegni provenient­i dalle Gallerie degli

Uffizi, dipinti, pezzi archeologi­ci (dalla Reale Accademia di Belle Arti di San Fernando di Madrid) e la carta topografic­a di Roma di Giambattis­ta Nolli alla quale Piranesi lavorò appena giunto da Venezia. Sono il lato concreto di un’immaginazi­one incontenib­ile.

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Acquaforte «Parte di ampio magnifico Porto, 1749-1750»

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