Pioggia e freddo Pochi in giro e nei ristoranti
Freddo e pioggia hanno accompagnato la prima serata di chiusura anticipata di bar e ristoranti. Il maltempo ha favorito la scelta di rimanere in casa, rendendo forse meno amara per i tanti gestori l’applicazione delle ultime disposizioni del governo messe in campo per contenere l’aumento dei contagi da Covid. Scuote la testa il proprietario del Roma Beer Company a Ponte Milvio: «Non è così che si eviteranno gli assembramenti».
Freddo e pioggia hanno accompagnato la prima serata di chiusura anticipata di bar e ristoranti. Il maltempo ha favorito la scelta di rimanere in casa, rendendo forse meno amara per i tanti gestori l’applicazione delle ultime disposizioni del governo messe in campo per contenere l’aumento dei contagi da Covid.
Scuote la testa il proprietario del Roma Beer Company a Ponte Milvio: «Non è così che si eviteranno gli assembramenti». Secondo le nuove misure contenute nell’ultimo Dpcm, non solo bar e ristoranti, ma anche pub, gelaterie e pasticcerie dovranno abbassare le serrande obbligatoriamente allo scattare della mezzanotte. Non si potrà consumare cibi e bevande in piedi all’esterno dei locali dopo le ore 21. Per chi non offre servizio al tavolo, la chiusura scatterà quindi ancora prima, fatto salvo la consegna a domicilio e il servizio d’asporto.
«Cosa succederà quando le persone arriveranno già con una birra in mano a sostare davanti al locale? Sarà colpa nostra?» si domanda ancora il gestore, che ha chiesto di rimanere anonimo, del pub di piazzale di Ponte Milvio. Le nuove restrizioni hanno tuttavia avuto i loro primi effetti: «Abbiamo dovuto interrompere il periodo di prova di una ragazza, da oggi non servirà più». Traspare scetticismo anche tra i pochi clienti, per lo più giovani. «Non ha senso poter fare l’aperitivo il pomeriggio e dover scappare poi ad una determinata ora» spiega Francesca, studentessa di lingue. In piedi, fuma una sigaretta in compagnia di un’amica, che sentendola aggiunge: «Senza considerare che tutti i giorni dobbiamo salire su autobus strapieni».
Anche a Campo de’ Fiori fuori dai locali dopo le 21 in piedi non sosta nessuno, d’altronde anche i tavolini all’esterno, sotto gli ombrelloni che riparano dalla pioggia, sono quasi tutti vuoti. «Durante la settimana c’è pochissima gente in giro», afferma allargando le braccia un cameriere che prova a convincere le poche persone che passano a fermarsi.
Non cambia molto spostandosi nei vicoli di Trastevere. Riccardo Rossi è uno dei soci di Freni e Frizioni a pochi metri da Piazza Trilussa. Ha deciso già prima del Dpcm del presidente Conte di non far fermare i clienti all’esterno: «Sono mesi che facciamo solo servizio al tavolo. Voglio evitare multe». A mezzanotte tutti i locali chiudono: «Da quando non ci sono più i turisti, gran parte del fatturato lo facciamo tra le 23 e le 2. Così conclude Rossi – per noi è la botta finale».
«Freni e Frizioni» Riccardo Rossi: da mesi ormai non facciamo più sostare le persone in strada