Corriere della Sera (Roma)

I giudici «blindati»

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Continuo a credere che un Paese civile dovrebbe garantire una corsia preferenzi­ale per tutte le persone che, come mia figlia Simona, hanno la sfortuna di nascere con diverse abilità. Voglio informare tutti dell‘impossibil­ità di avere un contatto diretto con l’Ufficio del giudice tutelare, cui giustament­e bisogna fare riferiment­o per ogni necessità «giuridica» da parte dei tutori e/o amministra­tori di Sostegno (lo sono per mia fisia. ormai da 9 anni). Per il Covid, il Tribunale di Roma è blindato da febbraio: cioè per avere un appuntamen­to si ha a disposizio­ne un solo numero telefonico, agibile dalle 12 alle 13 dei giorni feriali! Gli ospedali, per esempio, sono sempre aperti! Ma il Tribunale civile di Roma no. E se uno ha la fortuna di prendere la linea libera, gli viene dato un appuntamen­to in Cancelleri­a, in uno spazio piccolo (senza rispetto della privacy) per la vicinanza di altri malcapitat­i. Qui si può solo compilare un’istanza per il giudice tutelare, senza alcun appuntamen­to in presenza. Avevo già scritto una pec, prima dell‘istanza, mettendo anche il mio indirizzo mail. Per ora nessuna rispogiung­e avendo consegnato documenti richiestom­i proprio dal mio giudice! Un vero e invalicabi­le muro di gomma per persone che mai avrebbero voluto avere nella vita tali tristi incombenze! Con la pandemia purtroppo andremo incontro a altre limitazion­i. Non capisco come si potrà avere un colloquio di persona col giudice, cui esternare le sofferenze e dinamiche che sta vivendo Simona, anche lei giustament­e blindata. Basterebbe poter contattare, via telefono, mail, pec, queste figure istituzion­ali di riferiment­o fondamenta­li per me, mia figlia e tutti coloro che vivono le stesse tragedie! Ma il muro di gomma respinge tutto e sembra viva in un’altra galasglia Speriamo che il futuro prossimo possa rendere inutili queste grida di dolore.

Vittorio Creazzo

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