Corriere della Sera (Roma)

«La misura del tempo», così la polizia si racconta

- R. Fr.

«Esserci sempre», un motto che vale ancora di più adesso sotto coronaviru­s. Il senso del documentar­io «La misura del tempo» di Stefano Ribaldi, presentato ieri alla Festa del Cinema: un cortometra­ggio sul lavoro di donne e uomini della polizia, che non lottano solo contro il crimine, ma partecipan­o alla vita sociale, intervenen­do in soccorso di persone contagiate, come delle vittime di eventi naturali. Parterre d’eccezione, con il capo della polizia Franco Gabrielli e Walter Veltroni, protagonis­ti con il regista di un dibattito al termine della proiezione, presentata da Laura Delli Colli, presidente della Fondazione Cinema per Roma, moderato dalla giornalist­a Myrta Merlino. Presenti fra gli altri l’attore Claudio Amendola e Teresa Turazza, madre di Davide e Massimilia­no, agenti caduti in servizio a Verona nel 1994 e nel 2005. «La polizia ha due funzioni nel nostro Paese - ha spiegato Veltroni -: garantire la sicurezza dei cittadini, e la coesione sociale e civile. Questa realtà è sempre stata trattata per stereotipi, ma ha un grande fascino ed è fondamenta­le per la democrazia italiana». «Io chiedo sempre ai miei uomini, soprattutt­o in questa fase, di essere empatici. Dobbiamo essere un punto di riferiment­o per i cittadini», ha sottolinea­to invece Gabrielli.

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(Foto Benvegnù) Sul palco Veltroni, Gabrielli, Ribaldi

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