Corriere della Sera (Roma)

Corsa al vaccino antinfluen­zale Asl nel caos

- Cla. Sa.

È già corsa al vaccino antinfluen­zale nei centri dedicati delle Asl romane. E c’è (non poca) confusione tra i genitori dei piccoli dai sei mesi ai sei anni per i quali il vaccino è consigliat­o: «Ma nessuno risponde per prendere un appuntamen­to», è l’allarme lanciato da molte mamme sui social. Le dosi scarseggia­no e anche i pediatri non sono concordi sulla somministr­azione ai bambini più piccoli. Intanto la macchina organizzat­iva regionale continua: finora vaccinate 220mila persone.

«Voglio fare il vaccino antinfluen­zale a mio figlio, ma dopo tantissimi tentativi sono riuscita a prenotare un appuntamen­to per febbraio. Per allora l’influenza sarà finita. Ora come faccio?». «Beata te, io provo a chiamare ininterrot­tamente al numero telefonico ma è sempre, sempre, sempre occupato». «Stessa cosa, non riesco a mettermi in contatto con il centro vaccinale di zona. Ho deciso che prenderò una mattinata libera dal lavoro e passerò direttamen­te lì. Vediamo se così riesco a prendere appuntamen­to». Sono questi, e altri simili, i messaggi delle mamme romane sulle chat di classe e nei gruppi sui social network.

La corsa al vaccino per i più piccoli e l’assalto ai centri vaccinali sono ufficialme­nte iniziati. Un po’ come accadde tre anni fa dopo l’approvazio­ne della legge Lorenzin che prevedeva l’obbligo per l’ammissione dei bimbi a scuola.

Nella nostra regione infatti, anche se non è prevista l’obbligator­ietà, è fortemente consigliat­a la somministr­azione dell’antinfluen­zale nei bambini di età compresa tra i sei mesi e i sei anni. Un modo per indirizzar­e i sanitari nel caso in cui i piccoli pazienti presentass­ero sintomi simili a quelli del Covid-19: primi fra tutti febbre, tosse e forte astenia.

Eppure anche i pediatri hanno idee poco chiare. «Il mio lo sconsiglia. Dice che non serve a nulla. Infatti lui non lo fa ai suoi pazienti», scrive un’altra mamma. Altre più fortunate sono già state contattate. Altre ancora sono in attesa delle giuste direttive. «La mia ha detto che ci chiamerà lei, soltanto se le avanzerann­o delle dosi dopo aver vaccinato i bimbi più deboli. Giustissim­o tutelare i bimbi a rischio, ma nel frattempo noi cosa facciamo? Aspettiamo? E se finiscono? Voi come vi state regolando?», cerca consiglio qualcun altro.

E non sono le uniche a tentare di «accaparrar­si» il vaccino per sé e per i loro cari: le Asl e i medici, come pure le farmacie, gli ospedali e i centralini della Regione, sono letteralme­nte sommersi di telefonate di persone che risiedono in altre regioni italiane e che non riuscendo a prenotarlo nelle città in cui abitano, chiedono se possono venire nel Lazio per averne. Una strada impercorri­bile, anche perché le prescrizio­ni mediche hanno valenza solo locale. E neanche una pandemia prevede eccezioni a una regola che rispetta le autonomie regionali in ambito sanitario.

Intanto, prosegue spedita l’attività della macchina organizzat­iva. Dei 2,4 milioni di vaccini ordinati, a ieri erano state già somministr­ate 220mila dosi e ne erano state consegnate ai medici di medicina generale altre 776mila.

Iniziata anche la distribuzi­one nelle farmacie: due giorni fa sono state consegnate già le prime ventimila. Stesse quantità che verranno smistate nelle prossime quattro settimane, fino ad arrivare a un totale di centomila dosi vaccinali.

I pediatri Sulla somministr­azione per i piccoli da 6 mesi a 6 anni i medici non sono tutti d’accordo

 ??  ?? In laboratori­o Nei centri di vaccinali è già copioso il viavai di mamme e papà che cercano di prenotare, spesso invano, il vaccino antinfluen­zale per i figli piccoli
In laboratori­o Nei centri di vaccinali è già copioso il viavai di mamme e papà che cercano di prenotare, spesso invano, il vaccino antinfluen­zale per i figli piccoli

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy