Corriere della Sera (Roma)

Caso Marrazzo, ridotte le pene ai carabinier­i

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Ridotte in appello le condanne per tre carabinier­i infedeli accusati di avere ordito un ricatto, nel 2009, all’allora presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo. I giudici della prima sezione della Corte d’appello, accogliend­o una richiesta di concordato, hanno stabilito una pena a 6 anni e 9 mesi per Nicola Testini e Carlo Tagliente, che in primo grado erano stati condannati a 10 anni. Per Luciano Simone la condanna in secondo grado è di 3 anni e 10 mesi, mentre in primo grado gli erano stati inflitti a 6 anni e mezzo. Per il quarto imputato, il carabinier­e Antonio Tamburrino, è stata dichiarata l’intervenut­a prescrizio­ne. Le accuse erano, a vario titolo, concussion­e, rapina, violazione della legge sugli stupefacen­ti e ricettazio­ne. La vicenda risale al 3 luglio 2009, quando i carabinier­i fecero un blitz, nell’ambito di un’operazione antidroga, nell’abitazione della trans Natali in via Gradoli, sulla Cassia. I militari con un telefono cellulare girarono un video in cui erano visibili sia Marrazzo sia Natali, filmato che poi fu utilizzato come strumento di ricatto.

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