Il ritorno dell’arte a Palazzo Taverna
Un spazio nella ex sede degli «Incontri internazionali»
Un’idea nuova — non è una galleria, non è un luogo d’incotri — e un bel po’ di coraggio, considerati i tempi, devono aver animato gli ispiratori del progetto-luogo Spazio Taverna, neonato contenitore che per una singolare coincidenza si trova nelle stesse stanze che furono sede dell’associazione «Incontri internazionali d’arte», creatura fondata da Graziella Lonardi Buontempo e che dagli anni Settanta diede vita a iniziative entrate nelle storia del contemporaneo, da «Vitalità del negativo», mostra a Palazzo delle Esposizioni, a «Contemporanea», nel garage di Villa Borghese, quando Christo impacchettò le Mura Aureliane.
Lo stesso Palazzo Taverna
(foto in basso) ospita ora, con la direzione artistica di Ludovico Pratesi e la curatela di Marco Bassan, due serate al mese, di lunedì («primo giorno della settimana, governato dalla luna e dedicato all’idea di inizio), in cui lo spazio diventa un’opera d’arte, ma trasformata in «esperienza» diretta tramite il confronto creativo tra due diverse personalità: del mondo dell’arte (artisti, curatori, collezionisti) e di mondi altri (scienza, impresa...).
Serate uniche, concepite come evento temporaneo, rigorosamente al di là delle forme canoniche del talk, della mostra o dell’azione performativa. Cosa saranno in concreto lo si vedrà dalla prima, in programma dopodomani: con l’artista Namsal Siedlecki e Sara Nocentini, dottorato in fotonica atomica e molecolare e ricercatrice dell’Istituto Italiano di Ricerca Metrologica. L’«esperienza» sarà incentrata sull’esplorare la paura dell’invisibile, tema attualissimo, alludendo al potere di ció che non possiamo vedere (orario 19-24, si accede uno alla volta per 5 cinque minuti, prenotazione obbligatoria, via di Monte Giordano 36, spaziotaverna.it, tel. 3405628200).